Il piano caldo partirà a Roma, come sempre, dal 21 giugno, ma con una novità fondamentale: per quanto riguarda gli anziani, i fondi sono stati trasferiti dall’amministrazione comunale ai municipi, che li utilizzeranno per la realizzazione di “oasi estive”. Non più quindi una cabina di regia centralizzata, ma un servizio che sarà gestito a livello territoriale, allo scopo di offrire occasioni di socialità agli anziani della città in un momento critico come il periodo estivo. Come sempre più spesso accade, d’altra parte, quando di parla di servizi nella capitale: o almeno, di quelli che sopravvivono ai “blocchi” degli ultimi mesi. E non si bloccherà neanche, a quanto pare, l’accoglienza estiva per i senza dimora della capitale, visto che anche per loro il “piano caldo” partirà il prossimo 21 giugno. Le strutture che hanno presentato la propria offerta di disponibilità sono ancora in attesa di un affidamento formale, ma “siamo certi che il servizio partirà”, riferisce Alessandro Radicchi, presidente dell’Osservatorio sul disagio nelle stazioni e responsabile del centro Binario 95. “Noi abbiamo proposto un rafforzamento del nostro servizio di accoglienza, con ricoveri di emergenza e un servizio di docce: un’accoglienza modulata, insomma, 24 ore su 24, a seconda delle singole esigenze. Nel dettaglio – aggiunge – è stata chiesta dal dipartimento l’attivazione di 15 nuovi centri di accoglienza, di cui cinque h24, 5 diurni (9-18) e 5 centri di sollievo a bassa soglia”. Un intervento, quindi, quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno, quando le strutture attivate furono in tutto 9. “Stiamo aspettando la risposta ufficiale, ma siamo certi che questo servizio non sarà bloccato. Come pure la Sala operativa sociale, che ripartirà il primo luglio rinnovata e potenziata. A me pare che la città stia provando a rinascere dalle ceneri. Certo, la cenere è ovunque e serve un grande lavoro”.