Scarsa è l’attenzione degli italiani alle vaccinazioni. Se nel 2013, per quelle obbligatorie (Tetano, Poliomielite, Difterite ed Epatite B) si registrava il raggiungimento dell’obiettivo minimo stabilito nel vigente Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) – in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità – pari ad almeno il 95% di copertura entro i 2 anni di età, nel periodo 2013-2014 si registrano valori di copertura al di sotto dell’obiettivo minimo stabilito, pur rimanendo comunque al di sopra del 94%. Lo stesso andamento in diminuzione si evidenzia per le coperture di alcune vaccinazioni raccomandate, quali anti-Hib e Pertosse. È uno dei dati contenuti nella XIII edizione del Rapporto Osservasalute (2015), un’approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle Regioni italiane. Il rapporto è stato realizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l’Università Cattolica di Roma. Quanto al vaccino antinfluenzale, è significativo il calo delle adesioni tra gli anziani, che sono peraltro proprio una delle fasce di popolazione più a rischio di complicanze dell’influenza. Negli anziani ultra 65enni la copertura antinfluenzale in nessuna regione raggiunge i valori considerati minimi (75%) e ottimali (95%) dal PNPV. Nell’arco temporale 2003-2004/2014-2015, per quanto riguarda la copertura vaccinale degli ultra 65enni, si è registrata una diminuzione a livello nazionale del 22,7%, passando dal 63,4% al 49% di questo gruppo.
Per quanto riguarda la vaccinazione contro lo pneumococco la situazione è ancora più grave. Come Happyageing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo abbiamo segnalato una situazione disomogenea tra le varie Regioni e tassi di copertura pericolosamente bassi. Serve un intervento immediato e lo stanziamento di risorse immediate. Uno sforzo capace di avere un’altissima rendita in tema di prevenzione e limitazione delle morti evitabili.