Nonostante l’estate non sia ancora terminata, l’influenza stagionale è già arrivata: a Bologna, infatti, venerdì scorso sono stati identificati i primi tre casi, uno su un bambino di tre anni e i rimanenti su due giovani di 18 e 28 anni. Il ceppo isolato nei tre casi è l’H3N2, ovvero lo stesso che circolava anche durante la stagione 2021-2022 e uno dei tre pazienti ha sviluppato una polmonite.
A parlarne, la prof.ssa Tiziana Lazzarotto, direttrice della Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, che ha rilasciato un’intervista alla testata ‘Il Resto del Carlino’.
Come riporta il quotidiano, la prof.ssa Lazzarotto si dice sorpresa della precocità della comparsa del virus. Del resto, anche la stagione 2021-2022 è stata diversa dal solito: “L’influenza – spiega la prof.ssa a ‘Il Resto del Carlino’ – era circolata principalmente tra febbraio e aprile, con ritardo rispetto al classico periodo che va generalmente da ottobre- novembre, con picco tra gennaio e febbraio, e poi il calo tra marzo e aprile. Quest’anno, invece, i primi casi li abbiamo identificati a fine gennaio e gli ultimi a maggio, quindi è stata una stagione completamente anomala rispetto al passato”.
Cosa ci aspetta, dunque, per questa nuova stagione? “Prevedo – prosegue la prof.ssa Lazzarotto – una circolazione importante del virus, come negli anni precedenti la pandemia. Ho visto i dati dell’Australia, dove ora sta per terminare l’inverno: anche lì è stata identificata in anticipo la presenza del virus influenzale, principalmente H3N2, ma è stata anche isolata la variante H1N1. In genere, quello che avviene in Australia è lo specchio di quello che poi accadrà nel nostro emisfero. Quindi, quest’anno sarà molto importante proteggersi con il vaccino antinfluenzale”.
Oltre all’influenza stagionale e al covid, attualmente stanno circolando anche il West Nile Virus, il vaiolo delle scimmie e in Emilia Romagna c’è stato anche un caso di Usutu Virus, veicolato dalle zanzare (come nel caso del West Nile Virus).
“La presenza di diversi Arbovirus, ossia virus trasmessi all’uomo da insetti, e la comparsa in anticipo del virus dell’influenza – conclude la prof.ssa Lazzarotto sul Resto del Carlino – ci fanno pensare che stiamo tornando a una epidemiologia delle infezioni quasi totalmente scomparsa durante l’emergenza Covid. Insomma, si torna a uno scenario pre-pandemico”.