Dall’On. Malavasi un’interrogazione alla Camera che sollecita un impegno in linea con la Legge “Deleghe al Governo in materia di Politiche in favore delle persone anziane”
Dopo la presentazione di lunedì 30 ottobre al Parlamento del disegno di Legge di Bilancio 2024 le organizzazioni che hanno aderito al “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” hanno sottolineato come gli anziani non autosufficienti e coloro che forniscono loro assistenza non abbiano trovato spazio nella Legge di Bilancio che il Governo ha presentato alla stampa. Le organizzazioni che aderiscono al network, tra cui “Percorsi di secondo welfare”, hanno segnalato come “si evince dal disegno di Legge di Bilancio appena varato per il 2024 dal Governo che, sulla scorta delle prime bozze circolanti, sembrerebbe ignorare completamente questo ambito del welfare. Tuttavia, come ben sanno le persone coinvolte – anziani, caregiver, familiari, operatori – la realtà del nostro Paese e ben altra”.
A dar voce a queste preoccupazioni, con un’interrogazione presentata nei giorni scorsi alla Camera, è intervenuta l’On. Ilenia Malavasi (PD) che, rivolgendosi al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, ha chiesto quante risorse si intendano stanziare per poter dare seguito alla legge recante “Deleghe al Governo in materia di Politiche in favore delle persone anziane”.
Prima ancora di presentare l’interrogazione, l’On. Malavasi aveva affidato un messaggio importante ai propri social, dichiarando che “in Italia ci sono 3,8 milioni di over 65, destinati a diventare 5 milioni nel 2030, completamente dimenticati dal Governo. Chiederemo al Governo con un’interrogazione quando intenda stanziare le risorse per finanziare la riforma sulla non autosufficienza: il budget avrebbe dovuto essere indicato nella manovra, ma non ce n’è traccia. Neppure un euro per quasi 4 milioni di anziani che con i familiari, operatori e caregiver che li assistono a vario titolo compongono una platea di 10 milioni persone. Provvedimenti analoghi sono stati presi in quasi tutti i paesi europei, ma non basta vararli se poi non vengono finanziati”.
Richiamando la Legge 23 marzo 2023, n. 33 “Deleghe al Governo in materia di Politiche in favore delle persone anziane” (G.U. n. 76 del 30 marzo 2023), nel testo l’On. Malavasi mette in luce come la suddetta Legge persegua importanti macro obiettivi, quali il superamento dell’attuale frammentazione delle misure in materia e la definizione di nuovi modelli d’intervento, progettati a partire dalle condizioni di anziani e famiglie e, quindi, in grado di rispondere opportunamente alle loro complesse e mutevoli esigenze.
Tuttavia, sottolinea sempre il testo dell’interrogazione, la capacità di questa legge di essere efficace e di dare risposte concrete dipende dall’emanazione nei tempi previsti dei decreti attuativi, la cui scadenza è fissata per il 31 gennaio 2024, e dall’investimento di risorse con un graduale e costante incremento dei fondi.
I decreti attuativi attueranno la delega nei profili attinenti l’invecchiamento attivo, la promozione dell’inclusione sociale e la prevenzione della fragilità, l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti, le politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane, anche non autosufficienti.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, invece, la stima è che, per realizzare compiutamente la Legge 33/2023, servano circa tra i 5 e i 7 miliardi di euro l’anno. Di conseguenza, secondo la coalizione del “Patto”, per avviare un piano di legislatura che attui progressivamente la riforma, i fondi in questa Legge di Bilancio dovrebbero essere pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro. In mancanza di uno stanziamento dedicato, l’idea di dedicare la XIX legislatura a costruire un welfare migliore per gli anziani e le loro famiglie si fa invece più flebile.
di Alessandra Babetto