Le misure di prevenzione adottate per contrastare la diffusione del COVID-19 stanno limitando anche i casi dell’influenza stagionale.
“Ore 10: calma piatta” era un film thriller di qualche anno fa nel quale l’attore Sam Neil e una giovane Nicole Kidman dovevano vedersela con un criminale che, in una giornata di calma piatta, irrompeva nel loro viaggio a bordo di uno yacht provocando scompiglio. Con un pò di fantasia potremmo raffigurarci il criminale come il virus SARS-CoV-2 che, di punto in bianco, ha fatto la sua comparsa nelle nostre vite, generando una situazione impensabile solo fino a un anno fa. Ma per quel che riguarda il virus dell’influenza, il titolo del film può benissimo descriverne l’attuale diffusione in Italia: calma piatta. Fortunatamente, ci sentiamo di aggiungere.
Secondo l’ultimo rapporto diffuso da Influnet https://w3.iss.it/site/RMI/influnet/Default.aspx , il Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, nel nostro Paese, nel corso della terza settimana del 2021, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali si è mantenuta stabile al di sotto della soglia basale, facendo segnare un valore pari a 1,48 casi su 1000 assistiti: la fascia d’età che va da 0 a 4 anni è quella all’interno della quale è stata registrata la maggiore incidenza, pari a 3,89 casi su 1000 assistiti, tuttavia, negli individui più anziani, dai 65 anni in su, è stata segnalata un’incidenza pari a 1,03 casi su 1000 assistiti. Se, consideriamo che la soglia fissata a inizio stagione per il valore di allerta basale è di 3,16 casi su 1000 assistiti e facciamo il raffronto con i dati di un anno fa (in questo stesso periodo il valore di incidenza si aggirava intorno a 10,7 casi su 1000 assistiti) ci possiamo immediatamente rendere conto del significato di questi numeri: ad oggi l’influenza non ha attecchito in Italia e, in una certa misura, la responsabilità va attribuita anche al nuovo Coronavirus perché proteggendosi dal virus SARS-CoV-2 la popolazione di tutto il mondo sta bloccando la circolazione di altri patogeni, come appunto il virus dell’influenza stagionale. “Il galateo sanitario introdotto per limitare la circolazione del virus SARS-CoV-2 sta funzionando anche per contenere il diffondersi del virus influenzale”, precisa il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico dell’Osservatorio Influenza. “L’attuale situazione in Italia è specchio di quanto abbiamo osservato in Australia, dove solitamente la stagione delle influenze comincia prima. L’uso delle mascherine, la pratica di igienizzazione delle mani e le norme di distanziamento sociale, per quanto dure da sopportare, stanno funzionando e ci proteggono anche dalle insidie dei virus simil-influenzali e dell’influenza di stagione”.
Il livello di incidenza dell’influenza stagionale in Italia al momento si mantiene basso e questa non può che essere vista come una buona notizia perché implica un minore tasso di mortalità tra gli individui più fragili e una ridotta possibilità di confondere la malattia con il COVID-19, abbassando quindi la pressione sul sistema sanitario. “C’è da augurarsi che questa situazione duri almeno fino al termine del mese di marzo, quando avremo superato i mesi peggiori per l’influenza”, precisa Pregliasco. “Non è ancora il momento di abbassare la guardia. Chi non ha potuto vaccinarsi deve richiedere la vaccinazione al medico curante o all’ambulatorio vaccinale di riferimento in modo tale che la disponibilità di questo presidio di prevenzione, unita alla buone norme di comportamento sanitario, continui a far rimanere sotto soglia i numeri dell’influenza”.
Enrico Orzes