“Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale è ancora vergognosamente fermo”
La Giornata mondiale per la lotta contro il cancro – celebrata domani 4 febbraio – deve essere occasione per ricordare l’importanza delle vaccinazioni. I tumori e le terapie per sconfiggerli causano infatti immunodepressione: una condizione che accomuna soprattutto i pazienti con più di 65 anni. L’International federation of ageing-IFA, osservatore permanente presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, di cui HappyAgeing è membro, ha lanciato una campagna internazionale di sensibilizzazione per diffondere le immunizzazioni tra gli anziani. Anche in Italia l’invecchiamento generale della popolazione rappresenta un’importante sfida per la sostenibilità del nostro Servizio sanitario nazionale. E’ necessario e urgente potenziare gli investimenti dedicati alle campagne vaccinali: operazioni che permettono di ottenere importantissimi risultati in termini di vite salvate e di qualità della vita con poche risorse. “Ostacolare la somministrazione dei vaccini negli anziani, nei bambini e nelle categorie considerate più fragili – evidenzia Marco Magheri, direttore dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing – vuol dire assumere un atteggiamento ipocrita nei confronti della lotta ai tumori. I progressi realizzati nella cura del cancro non possono essere vanificati da politiche miopi e interessate, tese a ignorare e ad esporre le persone colpite da un tumore, e pertanto potenzialmente immunodepresse, a patologie evitabili. Che sia per ignoranza, per malafede o per interessi economici diretti, chi frena la diffusione delle vaccinazioni non ha scusanti”. “Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale è pronto da mesi ma è ancora incomprensibilmente fermo, malgrado l’impegno del Ministero e delle Regioni – sottolinea Michele Conversano, Presidente di HappyAgeing e Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Taranto – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte richiamato l’Italia sul calo della copertura vaccinale di bambini e anziani, con la conseguente ricomparsa di malattie che faticosamente avevamo debellato”.