Stare sessualmente attivi e considerare il sesso come parte importante della propria vita potrebbe essere legato a funzioni cognitive migliori con il salire dell’età. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sull’edizione di marzo dell’American Journal of Geriatric Psychiatry.
In base alla ricerca, ad avere superato in modo migliore determinati test cognitivi sono stati uomini e donne di una certa età che si sono detti sessualmente soddisfatti e che ritengono l’attività sotto le lenzuola parte essenziale della loro vita. Hanno fatto peggio invece coloro per cui l’intimità e la sessualità non sono importanti. Non è la prima volta che una ricerca si focalizza sulla predominanza dell’attività sessuale in persone anziane ma a non essere conosciuta era l’associazione tra il declino cognitivo e la convinzione che la sessualità non sia importante più avanti nella vita. Questo nesso è risultato significativo sia nelle donne sia negli uomini anche se è sembrato più forte nelle prime.
Lo studio, condotto in Olanda, si è basato su 1.747 tra uomini e donne parte di una ricerca più ampia sull’invecchiamento. La loro età in media era di 71 anni. Circa tre quarti del campione aveva un partner fisso. Attraverso test su memoria, velocità delle funzioni mentali e di quelle cognitive e capacità di ragionamento e di pensiero astratto, gli scienziati hanno determinato le funzioni cognitive del campione tenendo conto di malattie croniche, depressione e cure mediche in corso. Gli intervistati hanno dovuto rispondere a quattro domande sull’importanza della sessualità per sé e per gli anziani in generale, sulla loro vita sessuale attuale e sul bisogno di intimità fisica con il salire dell’età.
Un quarto del campione dice che la loro sessualità è importante o molto importante mentre il 41% l’ha definita irrilevante. Quasi il 28% è d’accordo nel sostenere che con l’età anziana, il sesso non sia più rilevante mentre lo è per il 42%. I rapporti attuali sono stati definiti soddisfacenti dal 32% del campione e insoddisfacenti dal 6%. Il 67% crede che l’intimità e i cosiddetti ‘preliminari’ siano ancora necessari nelle persone anziane. Solo il 12% non è d’accordo. (Askanews)
Marzo 3, 2015