Colpirà quest’anno tra i 4 e i 5 milioni di italiani, il 15-30% dei quali bambini. Arriverà nel tardo autunno – tra fine ottobre e novembre – e raggiungerà il picco tra metà dicembre e i primi di febbraio. Tra i ceppi anche l’AH1N1, già presente nel 2009. Sono le caratteristiche del virus influenzale di quest’anno. Il vaccino, disponibile nei prossimi giorni, è stato elaborato tenendo conto dei ceppi presenti. “La vaccinazione è lo strumento di prevenzione più efficace per le categorie a rischio come i bambini affetti da determinate patologie”, spiega Alberto Villani responsabile di Pediatria Generale e Malattie Infettive del Bambino Gesù. La vaccinazione è uno strumento fondamentale per ridurre il numero di ospedalizzazioni e di morti premature tra le categorie a rischio: anziani e persone con patologie croniche, soprattutto se in età pediatrica. I bambini particolarmente a rischio sono quelli affetti da: asma grave e altre patologie respiratorie; diabete e altre malattie endocrine; malattie cardiovascolari; malattie renali croniche; malattie epatiche croniche; tumori; malattie metaboliche; malattie muscolari e neurologiche che colpiscono la funzione respiratoria; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; pazienti con immunocompromissione congenita o acquisita. “Tutti i genitori che hanno un figlio con una malattia cronica devono vaccinarlo proprio per evitare la possibilità che contragga l’influenza – raccomanda Villani – Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una malattia di particolare gravità. Per lo stesso motivo, sarebbe opportuno che anche i genitori di bambini affetti da patologie croniche e, più in generale, chiunque sia frequentemente a contatto con loro, si vaccinino”. La vaccinazione dovrebbe essere effettuata ogni anno, prima dell’inizio della stagione influenzale. In Italia, quest’anno, a partire dai primi di ottobre. È possibile vaccinarsi anche più tardi, quando la stagione influenzale è già iniziata, ma prima ci si vaccina e meglio è.