Dal Friuli alla Sicilia, passando per Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata. Parte in 20 Asl, con un bacino di circa 8 milioni di utenti, l’operazione “Codice Rosa Bianca” contro gli abusi sui più deboli. Una task force composta da Aziende sanitarie, Procure e Forze dell’Ordine contro la violenza che colpisce ogni anno in Italia le persone fragili o vittime di omofobia. Almeno tre milioni di cittadini indifesi. La rivoluzione antiviolenza annunciata dalla Fiaso, la Federazione di Aziende sanitarie, ospedali e case di cura, porta il nome del progetto che da quasi cinque anni è realtà nella Asl 9 di Grosseto e che ora la stessa Federazione sta esportando in tutta Italia. Il percorso “Codice Rosa Bianca” parte dalla trincea dei pronto soccorso. Qui il personale opportunamente formato a riconoscere i segnali di un trauma da abuso capisce quando è necessario intervenire con un setting assistenziale ad hoc. A quel punto si avvia un percorso basato sulla semplificazione delle procedure e il dialogo tra le parti, con una attenzione particolare alla tutela della riservatezza. La vittima viene accompagnata in una stanza dedicata che garantisce tranquillità ed è dotata di tutto ciò che si rende necessario per la visita e l’eventuale accesso in borghese di polizia o carabinieri, per raccogliere testimonianza o denuncia. Qui personale medico e infermieristico, con alle spalle una solida formazione e continui aggiornamenti, arriva già informato di tutto quanto dichiarato in sede di accoglienza al pronto soccorso, cosi’ come ogni successivo specialista.