Copenhagen, 26 apr. (Adnkronos Salute) – “Con l’età il nostro sistema immunitario si indebolisce – spiega Marc Boten, docente di Epidemiologia molecolare di malattie infettive all’Università di Utrech – e la probabilità di sviluppare infezioni aumenta anche nei soggetti più anziani sani e attivi e la polmonite pneumococcica acquisita in comunità rappresenta una causa importante di malattia in questa popolazione. I risultati di questo studio hanno dimostrato che l’immunizzazione con Prevenar 13 ha ridotto il rischio di polmonite e di malattia pneumococcica invasiva causata dai 13 sierotipi contenuti nel vaccino tra gli adulti dai 65 anni in su”. Lo studio Capita, in doppio cieco randomizzato controllato con placebo, ha arruolato 84.496 soggetti ed è stato condotto in 59 ospedali coinvolti nella sorveglianza di Cap. Per quanto riguarda gli obiettivi secondari dello studio, il gruppo di pazienti trattati con Prevenar 13 ha riportato il 45% in meno di primi episodi di Cap non-batteriemiche e non invasive ed il 75% in meno di primi episodi di Ipd da sierotipi contenuti nel vaccino. “Le polmoniti possono essere causate da tutta una serie di microrganismi, virali o batteriche, la gamma è ampia. “Il vaccino Prevenar 13 è efficace – Michele Conversano, presidente HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo – e lo studio Capita l’ha testato sul campo. Finalmente vediamo che le persone che lo fanno non si ammalano più e con un range di efficacia molto alto. La polmonite non è però percepita come un rischio dall’adulto e dall’anziano. Questo è un problema molto grave”.
Ottobre 27, 2015