Il 2015 sarà pure l’anno della svolta, ma per i pensionati inizia male: si vedranno infatti togliere dall’Inps 300 milioni, attraverso le ormai ben note decurtazioni sugli assegni di gennaio e febbraio. È questo l’effetto – stimato da Fipac – della perequazione automatica, il meccanismo di rivalutazione che adegua le pensioni al costo della vita. “Si tratta di un altro esempio di come viene trattato il problema previdenziale in Italia: cassa, solo cassa, e nessun rispetto per gli anziani”, spiega Massimo Vivoli, presidente Fipac e vice presidente di Confesercenti. “Se l’inflazione è meno di quella prevista di uno 0,1%, quello 0,1% viene tolto ai pensionati, senza spiegazioni. Questa è una vergogna, dal punto di vista sociale e morale, visto che anche il trattenere un solo euro in una situazione tanto difficile comporta disagi, soprattutto se si considera che dei 300 milioni tolti, circa 180 sono stati sottratti proprio ai pensionati più deboli, quelli che prendono assegni dai 1.500 euro in giù. Sarebbe stato meglio immaginare una sanatoria: ma le sanatorie, si sa, si fanno solo per coloro che hanno redditi e peso economico molto interessanti, mentre per i pensionati sembra valere solo e sempre la legge dell’Austerity. Invece andrebbe riaperta pure la questione dell’esclusione dei pensionati dal bonus di 80 euro: allargarlo anche a loro non solo riparerebbe un’ingiustizia, ma avrebbe un effetto positivo sui consumi, probabilmente maggiore di quello avuto dagli 80 euro finora”. (ITALPRESS).