Sviluppato un “calcolatore” per misurare se una persona anziana è ad alto rischio di problemi di memoria e ragionamento che conducono alla demenza senile. Si tratta di un test facile da eseguire ed economico – basta raccogliere una serie di informazioni sull’individuo -, è spiegato sulla rivista Neurology, un test che assegna un punteggio tanto maggiore quanto più è alto il rischio dell’anziano di andare incontro a deficit mnemonici e di apprendimento possibili sintomi dell’Alzheimer. Per verificare la validità del test, il gruppo di Ronald Petersen della Mayo Clinic a Rochester ha coinvolto, sottoponendoli a visite periodiche, quasi 1500 anziani di 70-89 anni, tutti sani all’inizio dello studio. Nel corso degli anni di osservazione quasi un terzo del campione ha sviluppato quello che si chiama il “lieve declino cognitivo”, una condizione che può appunto fare da apripista alla demenza senile vera e propria. Il punteggio di rischio si calcola tenendo conto di una serie di fattori: dal grado di scolarizzazione, all’abitudine al fumo, a presenza di malattie quali il diabete, a fattori di rischio cardiovascolari tipici come obesità e sedentarietà, alla velocità del passo dell’anziano, a presenza di disturbi d’ansia o depressivi. Ad ogni fattore in gioco è assegnato un certo numero di punti: ad esempio soffrire di diabete prima dei 75 anni aumenta il rischio di declino cognitivo dell’anziano di 14 punti sulla scala realizzata in questo studio. I ricercatori hanno dimostrato la validità del test e pensano che il suo utilizzo potrà entrare molto facilmente nella pratica clinica corrente.