Da una parte una popolazione sempre più anziana, con il proprio carico di malattie croniche, dall’altra i comportamenti sempre meno virtuosi, il tutto condito dalla crisi economica che taglia le risorse del Servizio Sanitario Nazionale e dei pazienti. Quella fotografata dal rapporto Osservasalute, realizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni dell’università Cattolica di Roma, è una “tempesta perfetta” in arrivo per la salute, come l’ha definita il coordinatore Walter Ricciardi. “Ci avviciniamo a una tempesta perfetta, con una popolazione che invecchia ma non in salute e metà delle Regioni italiane che non hanno servizi sufficienti – ha spiegato Ricciardi -. Si può fare moltissimo per invertire il trend, dall’investire in prevenzione al rafforzare il potere dei cittadini, alla riorganizzazione dei servizi sanitari. Serve una presa di coscienza da parte di tutto il governo, compreso il premier Renzi, del fatto che la salute è una priorità”. Già oggi si vede un aumento delle malattie prevenibili. Tra le donne i nuovi casi di tumore al polmone tra il 2003 e il 2013 sono aumentati del 17,7%, così come quello alla mammella che registra un incremento del 10,5%. Tra gli uomini l’incidenza del tumore al colon retto, nello stesso periodo, è aumentata del 6,5%. Un altro parametro su cui i dati indicano un peggioramento è la sedentarietà, che aumenta in maniera significativa per entrambi i generi negli ultimi dieci anni: da 34,6% a 36,2% negli uomini e da 43,5% a 45,8% nelle donne. Questo si riflette nella percentuale di italiani sovrappeso e obesi. Il 45,8% dei soggetti di età maggiore di 18 anni è in eccesso ponderale, mentre era il 45,4% nel 2009, il 45,9 nel 2010, il 45,8 nel 2011. La crisi economica, spiega il rapporto, influisce sia sulle risorse del Servizio sanitario Nazionale, in continuo calo, sia su alcuni parametri che riguardano la salute, a partire dal numero di suicidi. Il tasso di mortalità è pari a 12,41 (per 100.000) per gli uomini e a 2,97 (per 100.000) per le donne, e la mortalità per suicidio aumenta al crescere dell’età. Per gli uomini vi è un aumento esponenziale dopo i 65 anni ed il tasso raggiunge il suo massimo nelle classi di età più anziane (21,6 per 100.000 nella classe di età 75-79 anni; 29,3 per 100.000 per la classe di età 80-84 anni; 35,0 per 100.000 nella classe degli over-85). Per le donne, invece, la mortalità per suicidio raggiunge il suo massimo nella classe di età 70-74 anni (4,7 per 100.000), dopo di che tende a ridursi lievemente nelle classi di età più anziane. “L’aumento di suicidi negli anziani – spiega Roberta Siliquini, Ordinario di Igiene all’Università di Torino e presidente del Css – ci dà il peso di come modificazioni della società incidano sulla qualità della vita”. Un altro dato rilevante riguarda gli antidepressivi. ”Nel 2013 – si legge nel rapporto – si è registrato un incremento, 39,1 dosi ogni mille abitanti al giorno, del consumo i cui valori erano stabili nei due anni precedenti, intorno a 36,9”. (ANSA).