A distanza di quattro anni dall’ultimo documento, la Puglia vara le nuove indicazioni per le cure domiciliari, lo strumento strategico per l’organizzazione della rete della domiciliarità dell’assistenza, rivolto alle Asl e ai Comuni associati in Ambiti territoriali, per organizzare modalità omogenee di erogazione delle prestazioni integrate, in modo da garantire a tutti i fruitori la stessa qualità di trattamento e di servizio. Secondo l’Istat (gennaio 2014), la popolazione anziana residente in Puglia è di circa 816 mila unità di cui quasi la metà ha superato i 75 anni e sono dunque i cosiddetti grandi anziani. Tra questi poi la prevalenza è costituita da ultra 85enni. Le linee guida appena emanate e non ancora pubblicate chiariscono cosa si intende per cure domiciliari, chi ne sono i fruitori e chi le attua. Definiscono il percorso di presa in carico e l’attuazione del Piano di assistenza individualizzato, entrando anche nel merito degli strumenti come, ad esempio, la Scheda clinica domiciliare integrata. Una sezione delle Linee guida regionali è riservata alla definizione dei livelli di presa in carico assistenziale, attraverso la descrizione dei profili (a basso peso assistenziale, a medio e ad alto peso, le cure palliative). Definiti anche i profili professionali dedicati alle cure domiciliari integrate sia per l’area sanitaria sia per l’area sociale. Tra le novità previste nelle Linee guida regionali, l’implementazione dei buoni servizio di conciliazione per l’acquisto di prestazioni anche nell’ambito delle cure domiciliari e quindi per Assistenza domiciliare integrata e per Assistenza domiciliare sociale. (Redattore Sociale)
Aprile 9, 2015