I Centri diurni Alzheimer non sono semplici strutture di parcheggio per anziani con demenza gravi e inguaribili, ma hanno un preciso obiettivo sanitario: quello di offrire ai pazienti più complessi un servizio di elevata qualità, che alleggerisca i Pronto soccorso e i reparti ospedalieri dove i disturbi della malattia non trovano risposte adeguate, spesso per di più aggravandosi. Ecco la sostanza delle nuove Linee guida pubblicate dai massimi specialisti italiani, geriatri, psichiatri, professionisti sanitari, riuniti nei giorni scorsi a Pistoia per il Sesto Convegno nazionale sui Centri diurni Alzheimer promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia. Il documento aggiorna le linee del 2013, arricchendole dei nuovi studi oggi disponibili, nel tentativo di dare risposte più efficaci alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari, nonché ai limiti imposti da un sistema sanitario in crescenti difficoltà. A partire dalla chiara identificazione degli utenti del servizio, ossia le persone con demenza e con significativi disturbi del comportamento. Una fase difficile, in cui i farmaci spesso non bastano e il supporto familiare, anche il più attento, diventa insufficiente. Da qui la necessità di un servizio assistenziale intenso. Ci sono anche gli interventi psicosociali potenzialmente più utili ai malati: dalla musica agli animali, dall’arte terapia alla stimolazione multi-sensoriale. Una malattia che non ha ancora terapie definitive, ma con tipi di cura che, in mani esperte, possono migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Cure che trovano applicazione ideale in un Centro diurno con caratteristiche adeguate. Le Linee guida indicano con precisione le figure professionali indispensabili ai Centri diurni, che a loro volta devono essere costruiti in spazi fisici pensati fin dalla loro progettazione: il progettista dovrebbe cercare di vedere gli spazi con gli occhi del malato. Infine ai familiari è dedicata un’intera sezione del documento perché si tratta di persone costrette a far fronte in contemporanea alla lenta perdita di una persona cara e alle difficoltà materiali dell’assistenza. (ANSA)
Maggio 19, 2015