Nonostante siano sempre di più gli studi che confermano l’importanza di una corretta alimentazione, sulle tavole di troppi anziani arrivano cibi sbagliati, e in qualche caso anche scaduti. Secondo lo studio dell’università Cattolica di Roma presentato oggi in occasione della Giornata della Ricerca, dedicata quest’anno al tema della nutrizione in occasione dell’Expo, addirittura un over 65 su tre mangia male, con conseguenze sulla salute fisica e anche mentale. Lo studio ha coinvolto 200 anziani di età media 74 anni, ed è emerso che solo il 15,4% del campione si rivolge al medico di famiglia per avere consigli sulla nutrizione, mentre la fonte di informazione principale è la tv. Il 34,8% del campione mangia cibo scaduto almeno una volta al mese, mentre il 35,8% afferma di non nutrirsi correttamente, o perché mangia troppi zuccheri (11,4%), o per troppi grassi (4%), o perché mangia troppo o troppo poco in generale (circa il 10%). ”Le carenze nutrizionali e una non corretta alimentazione associate a una ridotta attività fisica – ha spiegato Francesco Landi, del dipartimento di Geriatria – possono essere causa di insorgenza della fragilità fisica e cognitiva durante l’invecchiamento. Il 30% mangia del cibo dopo la scadenza, il 90% dichiara di non essere disposto, anche per motivi economici, a cambiare regime alimentare andando verso regimi dietetici più corretti. Questo determina un deficit di proteine indispensabili per la salute del cervello e dei muscoli”. Nella giornata sono state presentate tutte le ricerche dell’ateneo sui temi legati alla nutrizione. I dati preliminari di uno studio, ad esempio, hanno dimostrato che una dieta troppo ricca di carboidrati rapidamente assorbibili, come zuccheri, influisce non solo suo rischio di obesità, ma anche di deficit cognitivi. Diversi studi si sono invece focalizzati sulle caratteristiche “positive” del cibo in rapporto a molte patologie. Un esempio sono gli alimenti antiossidanti, come pesce, olio o broccoli, che proteggono dall’infiammazione associata all’obesità. Molti sono i rapporti anche tra nutrizione e tumori, il 30% dei quali è attribuibile a comportamenti errati. Un gruppo di ricercatori sta analizzando il rapporto tra omega 3 e rallentamento della crescita di tumori del colon e melanoma, mentre le vitamine del gruppo B sembrano ridurre del 40% del rischio di tumore della bocca. (ANSA).