“Una proposta di legge per i giovani pensionati. Per sanare definitivamente il caso degli ‘esodati del metodo contributivo’. Per introdurre l’integrazione al minimo vitale per i trattamenti pensionistici calcolati esclusivamente con il sistema contributivo e riaffermare una volta per tutte l’articolo 38 della Costituzione il quale dice chiaramente che ‘ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale’”. È questo l’obiettivo della proposta di legge presentata dalla Federazione anziani e pensionati delle Acli e dal patronato Acli, inviata alle più alte cariche del Governo e ad oggi in attesa di una discussione in Parlamento. “La proposta di legge – si legge in una nota- mira a porre rimedio alla dolorosa questione di coloro che percepiscono un assegno di invalidità lavorativa calcolata solo sulla base del sistema contributivo, al quale non si applicano i dispositivi di integrazione dei minimi – che erano invece previsti quando il sistema era retributivo”. Per fare un esempio, “se un operaio di 55 anni che guadagnava circa 830 euro netti al mese viene colpito da una grave malattia e l’Inps riconosce che si trova nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa, nonostante abbia 12 anni di contributi come lavoratore dipendente la sua pensione di inabilità sarà pari a 192,17 mensili. Una cifra con cui è impossibile sopravvivere, a fronte di un lavoro che non potrà più svolgere”. A sostegno della proposta e dell’importanza sociale della stessa le sedi regionali e provinciali Fap Acli , Acli e patronato Acli del Lazio si sono subito attivati organizzando diverse iniziative per contribuire ad accelerare l’iter di approvazione da parte degli organi competenti. Giovedì 4 giugno, infatti, alle ore 17 presso Palazzo Altieri in Piazza del Gesù a Roma, interverranno Serafino Zilio (segretario nazionale Fap Acli), Damiano Bettoni (direttore nazionale Fap Acli), Paola Vacchina (presidente nazionale patronato Acli) e Giovanni Bottalico (presidente nazionale Acli). Assieme a loro anche deputati, senatori e consiglieri regionali del Lazio.
La Fap Acli è componente dell’Alleanza HappyAgeing.