Una rete di volontari in prima linea sul territorio, che in stretto collegamento con i medici di famiglia e sotto la loro regia seguono a domicilio gli anziani più poveri, soli e bisognosi di assistenza, fino a 2 mesi dopo le dimissioni da un ricovero in ospedale o in altre strutture. A Milano, dove circa una persona su 5 è over 70, funziona così il progetto ‘Dimissioni protette’ lanciato dall’Associazione Seneca onlus. Oltre 200 i pazienti che hanno potuto beneficiare dell’iniziativa, ultra 80enni nel 50% dei casi e per il 65% donne. Il 65% viveva solo, il 20% con il coniuge e il 15% con i figli. La metà usufruiva anche di servizi assistenziali comunali. Il bilancio dell’iniziativa è stato al centro del convegno ‘L’assistenza domiciliare post-ospedaliera di anziani fragili’, promosso dall’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri del capoluogo lombardo in collaborazione con l’Associazione Seneca, e coordinato da Angelo Bozzani, medico responsabile del progetto, e Alberto Scanni, consigliere dell’Ordine dei medici milanese. A introdurre i lavori Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute del Comune, il geriatra Carlo Vergani dell’università degli Studi cittadina, e la presidente di Associazione Seneca, Roberta Garbagnati. Sotto la Madonnina, come nel resto d’Italia, le ‘tempie grigie’ sono in aumento. A fine 2014 i residenti over 70 erano 248.305, di cui quasi 152.000 donne e circa 97.000 uomini. Fra le donne poco meno della metà erano vedove, mentre i vedovi erano 13.000. Un’esercito in crescita, che comprende sempre più anziani fragili a forte rischio di isolamento ed emarginazione sociale. Sia per l”atomizzazione’ dei nuclei familiari – spiegano i promotori dell’incontro – sia per gli effetti prolungati della crisi economica che ha inciso anche sui servizi assistenziali prestati dagli enti locali. Il progetto ‘Dimissione protette’ è partito nel 2012 grazie a un iniziale sostegno della Fondazione Vodafone, e successivamente di UnicreditFoundation. “Ad oggi, seppur parzialmente – si legge – sono stati assistiti oltre 200 anziani, di cui più di 100 nel 2014, consentendo di acquisire le competenze necessarie per portare a regime un modello di lavoro innovativo di rete tra soggetti pubblici e privati coinvolti nella dimissione ospedaliera e il rientro a casa, a partire da un protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Milano dalla Fondazione Seneca onlus e poi esteso agli ospedali Sacco, Policlinico e Fondazione Maugeri”. “Il lavoro di questi primi anni – riferisce Garbagnati – ha permesso di verificare lo stato reale del problema, con tutte le sue diverse implicazioni, e di avere le idee chiare su quella che dovrebbe essere la soluzione organizzativa ottimale che prevede interventi complementari e sinergici, per ora solo parziali. Un modello da condividere anche con altre organizzazioni no profit – auspica – per coinvolgere un numero maggiore di volontari anche per un percorso di formazione comune, ma che richiede un’apertura in primo luogo culturale da parte di tutti i soggetti che devono essere coinvolti”. “I beneficiari del nostro progetto – precisa la presidente dell’onlus promotrice – sono anziani socialmente ed economicamente ‘fragili’, residenti a Milano, dimessi prioritariamente da parte di ospedali, strutture intermedie e reparti di riabilitazione di Rsa. Il periodo di assistenza massimo è di 60 giorni e il servizio svolto dagli operatori dell’Associazione Seneca è spesso complementare a quello erogato dal Comune e dalla Asl. Tra i nostri obiettivi ci sono: il sostegno ai familiari che accudiscono l’anziano malato; l’assistenza anche a quella fascia di anziani fragili che, pur indigenti, superano i parametri d’accesso previsti dal Comune per la presa in carico; il sostegno agli anziani che rientrano temporaneamente a casa, ma che in alcuni casi dovranno essere ricoverati definitivamente; il contenimento del ricorso a ulteriori ricoveri ospedalieri evitabili; il monitoraggio della situazione anche nelle fasi successive alla conclusione dell’intervento assistenziale”.
Giugno 29, 2015