Negli ultimi dieci anni in Italia gli over 65 sono aumentati di 1,8 milioni: un dato che colloca l’Italia sul podio Ue per presenza di longevi con il 22,8% di anziani, seguita da Grecia (21,9%), Portogallo (21,7%), Finlandia (21,6%) e Germania (21,5%).
Una profonda rivoluzione della società fotografata dal I Rapporto Censis – Tender Capital , che ha fatto il punto su “La Silver economy e le sue conseguenze” e sui buoni investimenti.
Presentato lo scorso 29 ottobre a Roma, il rapporto ha riportato anche il dato negativo per i giovani che registrano il calo di un milione e mezzo di under 35 in 10 anni. “Preoccupante” è stato definito anche il calo delle nascite, con un crollo pari al -23,7%.
In Italia il 20,7% della popolazione è di anziani, oltre 2,8 milioni di persone non sono autosufficienti. Questa situazione costituisce un rischio che cresce con l’avanzare dell’età e supera il 40% di incidenza oltre gli 80 anni. Il rapporto Censis si è soffermato anche su uno dei temi più urgenti al centro del dibattito sindacale e riguardante gli elevati fabbisogni assistenziali.
“Gli elevati fabbisogni assistenziali coperti fino ad oggi – si legge nel rapporto – soprattutto dalle famiglie, che garantiscono assistenza diretta in almeno 7 casi su 10 e dalle badanti, circa 1 milione con una spesa per le famiglie stimata in circa 9 miliardi di euro”.
Obiettivo principale della ricerca sul fenomeno dell’invecchiamento demografico e sulla sua capacità di condizionare stili di vita, valori, aspettative dell’economia, è individuare le destinazioni possibili dei risparmi e le prospettive di investimento legate alla silver economy, che alla luce dei dati diffusi dal Rapporto appaiono molto promettenti.
Tra l’altro, il rapporto evidenzia che: “alla potenza economica, gli anziani uniscono una produzione di servizi di utilità sociale che è ormai irrinunciabile per il benessere collettivo”.
Gli anziani sono “generatori di welfare irrinunciabile”, non sono solo recettori marginali e passivi di assistenza. Secondo i dati riportati 9,6 milioni si occupano dei propri nipoti e di questi ben 3,6 milioni lo fa regolarmente; 7,6 milioni di anziani erogano soldi alle famiglie di figli e ai nipoti, di questi 1,7 milioni lo fa con continuità. Sono 1,2 milioni gli anziani che svolgono attività gratuite in associazioni di volontariato, con una produzione di servizi, prestazioni e attività di vario tipo in una pluralità di ambiti che contribuisce a migliorare coesione sociale e qualità della vita nelle comunità. Il 92,3% degli anziani apprezza situazioni di vita in cui le persone si conoscono, frequentano, aiutano, in linea con il proprio ruolo di protagonisti della relazionalità, valore decisivo in una società piena di solitudine e spesso percepita come ostile.