Fondamentale superare la vaccine fatigue, sempre più diffusa, e introdurre indicazioni specifiche per la vaccinazione anti Covid-19
Quando sentiamo parlare di “vaccine fatigue”, che potremmo tradurre con “affaticamento da vaccino”, il riferimento è all’inerzia o alla passività delle persone nei confronti delle informazioni o delle istruzioni sui vaccini a causa del peso percepito e del burnout. Su questo aspetto, e i conseguenti rischi derivanti dalla sottostima dell’importanza vaccinale da parte della popolazione, in particolare quella anziana, è intervenuta ieri (17 giugno) l’On. Ilenia Malavasi, con un’interrogazione a risposta in Commissione.
Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 (PNPV 2023-2025) – richiamano Malavasi e gli altri firmatari in premessa – è un documento di importanza strategica per la salute collettiva e quindi per quell’ampia e fragile fascia di popolazione rappresentata dagli anziani. Si tratta di un documento operativo fondamentale, che contiene il calendario vaccinale, le indicazioni per le vaccinazioni delle categorie a rischio e gli obiettivi strategici da perseguire nel triennio di riferimento.
Come abbiamo già avuto modo di vedere, il Calendario ha tre finalità principali: ottimizzare l’organizzazione delle attività vaccinali, avviare un processo per uniformare l’offerta presente nelle Regioni e adattarne l’articolazione alle mutate caratteristiche di alcuni vaccini in uso e alla disponibilità di nuovi vaccini. Nel Piano, invece, vengono indicati numerosi obiettivi, tra cui il raggiungimento o il rafforzamento di alcune specifiche coperture vaccinali, la promozione di interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia (con un’attenzione particolare alle esigenze del cittadino/paziente), la riduzione delle disuguaglianze con azioni specifiche rivolte a gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili, il completamento dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali, la messa a regime dell’anagrafe vaccinale nazionale e il miglioramento della sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino.
Il Ministero della Salute – ricorda ancora Malavasi – ha recentemente diffuso una Circolare intitolata “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025” che, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l’influenza, prevede che la vaccinazione antinfluenzale venga offerta attivamente e gratuitamente alle persone che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze nel caso contraggano l’influenza. Tra queste, sono inseriti nell’elenco – non esaustivo – previsto dalle raccomandazioni ministeriali tutti i soggetti di età pari o superiore ai 60 anni.
Tra le raccomandazioni ministeriali anche quella, nei limiti di compatibilità con la disponibilità di vaccino, di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale regionali a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione alle persone eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale.
Ciò che manca, a oggi, rileva il testo dell’interrogazione, sono le indicazioni circa l’organizzazione della campagna vaccinale anti-Covid per i prossimi mesi. Non se ne trovano, infatti, riferimenti né nel PNPV 2023-2025 né nell’allegato Calendario vaccinale, che può seguire un percorso di aggiornamento distinto rispetto al Piano in funzione degli scenari epidemiologici, delle evidenze scientifiche e dell’innovazione in campo biomedico. La vaccinazione anti-Covid non è citata neanche con riferimento specifico agli individui over 60 e fragili.
Alla luce di tutto questo, obiettivo del testo è quello di sapere quali iniziative il Ministero della Salute intenda promuovere per sostenere le coperture vaccinali per tutti i vaccini inseriti nel Calendario vaccinale e rafforzare gli sforzi per superare la “vaccine fatigue”, che si sta manifestando con sempre maggiore intensità nel nostro Paese. Inoltre, l’On. Malavasi chiede se il Ministro Schillaci non ritenga necessario dare indicazioni sulle modalità e i tempi di vaccinazione anti Covid-19.