Ieri si celebrava la Giornata Mondiale del Parkinson, un’occasione per riflettere e sensibilizzare su questa malattia e sulle implicazioni che porta, non soltanto per chi ne è affetto, ma anche per i suoi cari e coloro che lo assistono. Solo nei paesi dell’Unione Europea, si stima che siano oltre 1,2 milioni le persone che fanno i conti quotidianamente con questo morbo. I ricercatori continuano il loro lavoro, affinché si arrivi un domani a trovare una cura per questa malattia o, almeno, una soluzione che la renda più gestibile e ne rallenti il decorso. Anche fare una continua e completa informazione su cosa sia il morbo di Parkinson, i fattori di rischio, e gli aspetti legati alla prevenzione è importante. Per queste ragioni, ogni anno in Italia e altre 10 nazioni del mondo si tiene la “Run for Parkinson’s”, il più grande evento al mondo ed in Italia dedicato alla malattia, promosso nel nostro Paese dall’associazione Italia Run for Parkinson’s in collaborazione con decine di associazioni operanti sui territori. La manifestazione si terrà in 27 città, nei mesi di aprile e maggio, coinvolgendo migliaia di partecipanti, tra pazienti, amici, parenti e in generale chiunque voglia portare la sua testimonianza percorrendo un tratto del percorso. Tra le città che ospiteranno la Run for Parkinson’s, anche Roma e Milano, entrambe nella giornata del 17 aprile. La vita del malato di Parkinson e quella della sua famiglia si trasformano in una maratona piena di ostacoli ma questa maratona può risultare meno gravosa con l’aiuto di altre persone o istituzioni. Da questa metafora nacque l’idea della corsa “a beneficio dei parkinsoniani e delle loro famiglie”. Run for Parkinson’s nasce in Spagna nel 2010, da un’intuizione di un gruppo di malati di Parkinson. Nel 2011 la manifestazione giunge per la prima volta anche in Italia, grazie ad A.I.G.P., dando vita a due grandi eventi che si tennero a Milano e Venezia. I numeri della manifestazione sono andati crescendo nel corso degli anni, una corsa inarrestabile, che riunisce sempre più partecipanti a testimonianza del fatto che il Parkinson non si ferma ma anche che le persone non sono disposte a interrompere la loro marcia verso sfide sempre nuove. “Corriamo perché questa malattia corre e vorrebbe farci smettere di correre. Questo evento è quindi la testimonianza innanzitutto della nostra forza di volontà, nei confronti di una malattia che non può e non deve impedirci di vivere una vita piena, attiva e felice”, ha dichiarato Claudia Milani, Presidente di Italia Run for Parkinson’s in Italia. Il secondo obiettivo è quello di mantenere forte l’attenzione sulla malattia: “è vero che oggi la ricerca ha già fatto molto per tenere sotto controllo il Parkinson, ma ancora molto si deve fare per individuare una vera e propria cura definitiva per sconfiggerne la progressione o la comparsa. La ricerca corre ma il Parkinson corre di più: in Italia sono 250.000 le persone che hanno sviluppato la malattia; di questi 1 su 4 ha meno di 50 anni. Secondo i dati recentemente diffusi dall’European Parkinson’s Disease Association per il 2030 si stima un raddoppiamento delle cifre. E l’età di insorgenza della patologia si va via via abbassando, tanto che oggi si conta almeno un 10% dei parkinsoniani con meno di 40 anni”.
HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo saluta con piacere l’iniziativa. Creare consapevolezza riguardo all’incidenza delle malattie neurologiche degenerative è importante per lo sviluppo di una politica attenta ai bisogni dei cittadini più anziani. La prevenzione attiva è fondamentale.