È impressionante il numero delle morti evitabili in Europa, Italia inclusa: in pratica una su tre ogni anno. A calcolarlo è il rapporto di Eurostat diffuso nella serata di ieri. Secondo l’indagine, nell’Unione europea 1,7 milioni di persone sotto i 75 anni sono morte nel 2013. Fra queste circa 577.500, cioè il 33%, sono considerate morti premature, che potevano essere evitate alla luce delle moderne conoscenze e tecnologie mediche. Infarto e ictus insieme spiegano il 48% del totale delle cause di morti evitabili tra gli “under 75”. Quanto all’Italia, il nostro Paese – con un 33% tondo pari a circa 52.000 morti – si piazza poco al di sotto della media europea pari al 33,7%. In cima alla classifica dei Paesi più virtuosi spicca la Francia (con il 23,8% delle morti evitabile), seguita da Danimarca (27,1%), Belgio (27,5%), Olanda (29,1%) e Spagna (31,3%). Dall’altro lato della classifica ci sono Romania (49,4%), Lettonia (48,5%), Lituania (45,4%) e Slovacchia (44,6%). Il concetto di morte evitabile, spiega l’Eurostat, è relativo a un decesso che nel momento in cui si è verificato “poteva essere evitato se fossero state applicate terapie puntuali ed efficaci”. In Europa nel 2013 ben 184.800 decessi giudicati evitabili (32%) sono avvenuti per attacco cardiaco, mentre 93.900 per ictus (16%). Fra le cause di morte evitabile seguono il cancro al colon (12%), quello al seno (9%), l’ipertensione (5%) e la polmonite (4%).
Negli scorsi mesi vi abbiamo più volte parlato delle morti evitabili connesse allo sviluppo di una polmonite pneumococcica. Un killer silenzioso che ogni anno uccide in media oltre 5.000 persone con più di 65 anni di età. Per limitare questa triste contabilità è sufficiente il vaccino contro lo pneumococco. Una semplice iniezione che protegge per tutta la vita. Per maggiori informazioni rivolgiti al tuo medico.