La Società italiana di Geriatria e Gerontologia punta sulla formazione delle badanti
Le badanti e le assistenti che si prendono cura degli anziani sono spesso prive di una formazione specifica. Il 77 per cento di loro ha spesso scarsissime conoscenze in materia di primo soccorso o delle tecniche per fornire aiuto a una persona con ridotte capacità fisiche. Pilastri fondamentali nell’accudimento e nella cura di anziani, gli assistenti familiari e non, nel nostro Paese sono circa tre milioni. Ma su un milione di badanti attive appena il 14% ha avuto la possibilità di formarsi per l’assistenza sanitaria e poco esperti nella gestione delle cure sono anche i familiari caregiver. Si chiamano così tutti colore che prestano le cure, un esercito di circa 2 milioni di persone che in quattro casi su dieci sono essi stessi over65 per i quali può essere difficoltoso fare iniezioni o medicare una ferita. Ed è proprio per migliorare la gestione degli anziani non autosufficienti che è partito in 9 regioni il progetto della Società italiana di Geriatria e Gerontologia per la formazione dei caregiver: badanti e familiari in 12 ore di lezioni e 30 ore di e-learning a distanza, potranno imparare ad eseguire in modo giusto semplici atti assistenziali come un’iniezione, la misura della pressione o della glicemia, la somministrazione corretta dei farmaci, le tecniche di mobilizzazione e igiene dell’anziano. Coordinata dal professor Paolo Falaschi, responsabile dell’Unità di geriatria dell’Ospedale Sant’Andrea – Sapienza Università di Roma, l’iniziativa è frutto di uno sforzo multidisciplinare che ha coinvolto la Sezione Nursing e i Presidenti delle Sezioni Regionali della SIGG ed è già attiva in Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise, Calabria, Sardegna e Lombardia. Al termine del corso il caregiver conoscerà la rete dei Servizi Socio Sanitari e sarà capace di accedere alle risorse territoriali, saprà identificare i bisogni e le problematiche fisiche, psicologiche, assistenziali e curative del paziente, grazie a conoscenze generali di educazione alimentare, abilità per la cura, l’igiene e il miglioramento dell’ambiente abitativo per favorire indipendenza, sicurezza e qualità di vita dell’anziano”. “I corsi SIGG sono pensati per loro, ma anche per tutti i familiari che si trovino a prestare aiuto ad anziani non più autosufficienti – sottolinea Nicola Ferrara, presidente SIGG – Appena 4 persone su 10 fra chi si prende cura degli anziani sanno medicare una ferita o fare un’iniezione intramuscolo e tutto ciò aumenta i pericoli, soprattutto per i pazienti più complessi. Auspichiamo che istituzioni pubbliche e private apprezzino questo grande sforzo della SIGG al fine di sostenere lo sviluppo del progetto che dovrà coinvolgere caregiver e operatori del territorio”, ha concluso Ferrara.
La Società italiana di Geriatria e Gerontologia è partner fondativo di HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo. Siamo convinti che una buona politica destinata a garantire aspettativa di vita in salute agli italiani non possa prescindere da un piano d’azione destinato alla regolamentazione e al potenziamento dei servizi prestati agli over65 in ambito domestico.