Lorenzin: “Il nuovo piano vaccinale darà più spazio alla comunicazione”
Il nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, attualmente all’esame della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, prevede non solo l’ampliamento dell’offerta vaccinale da parte del Servizio sanitario nazionale ma anche l’adozione di un piano di comunicazione istituzionale con informazioni alla popolazione sui rischi delle complicanze delle malattie prevenibili con i vaccini e i benefici della vaccinazione. Anche perché se è vero che gli ultimi due Piani nazionali – quello 2005-2007 e quello 2012-2014 – hanno fornito indirizzi per le strategie vaccinali da applicare su tutto il territorio, è anche vero che i dati dell’Istituto superiore di sanità “descrivono situazioni che devono destare preoccupazione”. Lo ha riferito il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo ad una interrogazione durante il question time alla Camera. “Vaccinare vuol dire investire sul benessere, soprattutto dei giovani e dei bambini, rafforzare il patrimonio della prevenzione ha valenza nazionale, proteggere le persone più fragili”, ha rilevato il ministro del Nuovo centrodestra. Quindi ha aggiunto “siamo consapevoli che l’introduzione dei vaccini costituisce l’intervento di sanità pubblica più importante per l’umanità, non solo per l’evidenza del ruolo sociale a cui assolve ma anche perché ha determinato una svolta nella storia dell’uomo in termini di riduzione della suscettibilità alle infezioni, riduzione dei costi sanitari e sociali legati alle malattie infettive e gli eventuali esiti invalidanti e riduzione delle tante morti che hanno flagellato i secoli scorsi”. Ad oggi – ha detto ancora la titolare della Salute – la vaccinazione è la misura di prevenzione “più efficace ed innocua”; se confrontata con l’immunoprofilassi passiva essa comporta meno rischi: dalle reazioni allergiche allo choc anafilattico. Il successo dei programmi nazionali vaccinali si fonda sul raggiungimento del mantenimento delle coperture dei cicli vaccinali completi, a livello tali da prevenire e controllare efficacemente la diffusione e le malattie infettive prevenibili con il vaccino.