Settimana europea delle vaccinazioni: “L’Italia deve fare di più per gli anziani”
Roma, 23 aprile 2015 – La settimana europea delle vaccinazioni dev’essere l’occasione per sottolineare l’importanza di incrementare le azioni di prevenzione a favore della popolazione adulta e degli anziani.
Come condiviso dalla comunità scientifica internazionale, le vaccinazioni sono uno straordinario strumento per abbattere il numero delle morti evitabili e migliorare la qualità della vita delle persone, allungando così i loro anni in salute.
“Come Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing – evidenzia il Presidente Michele Conversano – abbiamo messo a sistema le esperienze e la competenza delle tre società scientifiche impegnate per la salute e per la prevenzione nell’anziano e le energie propulsive del territorio grazie ai sindacati, alle organizzazioni di cittadini e al supporto delle istituzioni sanitarie e delle amministrazioni locali”.
In Italia le società scientifiche pediatriche, di medicina generale e di igiene, insieme hanno dato vita al Calendario per la vita che, se applicato in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale garantirebbe un equo, democratico, sostenibile ed efficace strumento di tutela della salute dei cittadini.
HappyAgeing (www.happyageing.it) ha portato l’esperienza del Calendario della vita su un piano più ampio, coinvolgendo e facendo proprie le istanze del territorio armonizzandole con le evidenze scientifiche.
“La proposta dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing che ha redatto un postition paper con il conforto di un comitato scientifico composto dai massimi esperti in materia – sottolinea Conversano – è l’adozione del Calendario per la vita all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza e nel Piano Nazionale Vaccini con alcune priorità sulla base della rilevanza di salute pubblica per quanto riguarda l’anziano: implementare l’offerta della vaccinazione antipneumococcica con indicazione per età a tutti i soggetti con più di 65 anni ed abbassare progressivamente l’età a cui offrire la vaccinazione antinfluenzale”.
Questo al fine di raggiungere il traguardo dell’allungamento entro il 2020 di due anni di vita in salute per le persone e per poter liberare delle risorse da investire così in altre iniziative di salute pubblica a favore dell’anziano, in coerenza con i pilastri indicati dalla Commissione europea e condivisi dalla comunità scientifica.
“In questo modo – si legge nel documento scientifico elaborato dall’Alleanza HappyAgeing – si rimuoverebbe anche una palese violazione dell’articolo 32 della Costituzione garantendo a ogni cittadino, indipendentemente dal luogo di residenza, il medesimo diritto alla salute”.
Esistono già sul territorio italiano delle esperienze di successo sul piano vaccinale che potrebbero diventare la linea guida per tutte le Regioni. “Ad esempio la Puglia – evidenzia il Presidente di HappyAgeing – in cui il modello di programmazione della campagna di vaccinazione ha previsto l’offerta attiva a tre coorti di nascita, quelle dei 65enni, 70enni e 75enni, in modo da coprire nell’arco di 5 anni la fascia d’età 65-80 anni, con la promozione e l’offerta gratuita del vaccino è garantita anche a tutti i soggetti over 75”.
In tutti gli Stati membri, ricorda l’Oms, i decisori dovrebbero essere consapevoli dei significativi ritorni economico-sociali dati dall’immunizzazione, non solo per quanto riguarda la salute dei bambini e la mortalità infantile, ma anche per la riduzione della povertà, l’equità, la produzione, l’istruzione e il rafforzamento dei sistemi sanitari nel loro complesso.
L’azione di HappyAgeing, sostenuta dalle evidenze scientifiche condivise a livello internazionale, mira infatti ad abbattere le disparità dell’esercizio del diritto alla salute tra le diverse Regioni italiane o addirittura da Asl ad Asl, effetto della modifica del titolo V della Costituzione e della disinformazione che su un tema delicato come la salute si traduce in vittime.
“Basti pensare ad esempio – conclude Conversano – alla disomogeneità che si realizza oggi in Italia sul fronte della vaccinazione antipneumococcica per gli anziani con regioni in cui è totalmente ignorata, altre in cui si sviluppa per singole aziende e altre ancora in cui (solo il Friuli Venezia Giulia e le Asl del Trentino Alto Adige) è garantita a tutti gli over 65”.