I nostri anziani sono esposti all’incuria delle istituzioni
L’inversione del trend dell’aspettativa di vita in Italia è il segnale inequivocabile di quanto poco si sia fatto a livello istituzionale sul fronte della prevenzione. Il 4,1% del Fondo Sanitario Nazionale dedicato alla prevenzione ci pone in coda come investimenti in salute in ambito internazionale e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Quanto evidenziato dal Rapporto Osservasalute 2015 presentato ieri pone anche un preoccupante disallineamento rispetto ai trend con gli altri Paesi europei e che finora hanno riconosciuto nell’Italia un modello al quale ispirarsi.
“L’evidenza drammatica dell’arretramento dell’aspettativa di vita impone in Italia un intervento strutturale urgente sulla salute per tutta la durata della vita affinché non si favorisca la sola terapia, più onerosa per la collettività, a dispetto delle attività di prevenzione che rappresentano un vero e proprio investimento sul futuro – sottolinea Michele Conversano, Presidente dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing – Il primo atto da compiere per il Governo è l’immediata approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, impantanato da anni, con un conto inaccettabile in termini di vite umane”.
“Va osservato inoltre – evidenzia Marco Magheri, Direttore di HappyAgeing – che le opportunità più significative sul fronte della prevenzione e che in concreto sono oggi gli elementi di maggior criticità rilevate dal Rapporto Osservasalute, sono quelli che il mondo scientifico e l’Unione Europea hanno individuato come i pilastri per un invecchiamento attivo e in salute: alimentazione, movimento, consumo corretto dei farmaci, campagne di screening e vaccinazioni e che rappresentano il perimetro di intervento principale di HappyAgeing”.