Sezione: Area Clinica/Scientifica
Ortopedici a convegno, aumentano le fratture del femore per gli over65
“Circa 100mila casi di fratture di collo del femore negli anziani si registrano ogni anno in Italia, con un costo sociale che si aggira sui 100 milioni di euro solo per ricovero e trattamento chirurgico, senza considerare riabilitazione, invalidità conseguente ed oneri familiari. Di questo passo, si stima che, nel 2050, tenendo presente che l’aspettativa di vita è salita a 84,9 anni per le donne e a 80,2 per gli uomini, come rilevato dall’ultimo rapporto demografico Istat, il numero dei casi potrebbe crescere almeno del 30 per cento”. Ad affermarlo è il professor Aldo Bova, primario emerito della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gennaro di Napoli e presidente, insieme con Lucio Cillo e Paolo Mallano, del terzo congresso Octo (Ortopedici traumatologi ospedalieri campani), che si svolgerà a Napoli il 20 e 21 febbraio nella Stazione Marittima. Ai lavori, incentrati su “Fratture di collo femore nell’anziano, oggi. Dall’epidemiologia alla sociologia, attraverso l’antropologia”, parteciperanno esperti come Rodolfo Capanna, Michele D’Arienzo, Luigi Fantasia, Vincenzo Saraceni, Salvatore Gatto, Giuseppe Guida e Rinaldo Giancola. “Durante i lavori – aggiunge Bova – illustreremo gli strumenti di prevenzione e cura delle fratture del collo del femore. Tra questi: le mutande antifrattura, ancora poco usate, vere e proprie imbragature con cuscinetti laterali che attutiscono l’urto e riducono il rischio-frattura nell’eventuale caduta; la vite cefalica chirurgica, che si pre-impianta nel collo del femore per rinforzarlo; la domotica per ridurre il rischio cadute nelle pareti domestiche; la terapia medica farmacologica anti osteoporosi”. “Infine, una moderna e intensa riabilitazione globale post-operatoria, effettuata anche con l’ausilio di mezzi robotici, deve tener presente anche il fondamentale sostegno umano, di grande rilievo nell’effettivo conseguimento del risultato” conclude il professor Bova. (ANSA)
- 18 Febbraio, 2015
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Contrordine, il sale non fa poi così male agli anziani
Un nuovo studio suggerisce che il sale nella dieta potrebbe avere poco o nessun effetto sul rischio di malattie cardiache, almeno nei più anziani. Il lavoro, pubblicato su “Jama Internal Medicine”, ha incluso 2.642 persone, con età media 74 anni, la metà delle quali era composto da donne, il 62% da etnia caucasica e il 38% da afro-americani. Tutti erano privi di malattie cardiache all’inizio dello studio, e i ricercatori li hanno seguiti per 10 anni somministrando questionari dietetici per stimare l’apporto di sodio di ognuno di loro. I ricercatori hanno poi ‘aggiustato’ i dati per sesso, razza, indice di massa corporea e oltre due dozzine di altri indicatori di salute e caratteristiche comportamentali. L’apporto di sodio all’interno del campione variava da meno di 1.500 milligrammi al giorno a oltre 2.300 (circa un cucchiaino), ma gli scienziati non hanno rilevato alcuna differenza significativa nel rischio di malattie cardiovascolari, insufficienza cardiaca o morte. L’autore principale, Andreas Kalogeropoulos, assistente professore di medicina alla Emory University, avverte che le stime sull’assunzione di sale dello studio erano basate sul “self-report”, cioè su quello che dichiaravano i partecipanti, cosa che non sono sempre rende i dati affidabili. Le attuali linee guida richiedono che l’apporto di sodio sia inferiore a 1.500 milligrammi al giorno per le persone di età superiore a 50 anni. Secondo Kalogeropoulos, prima di innalzare questo limite, “abbiamo bisogno di una sperimentazione clinica prima di andare in questa direzione. E in nessun modo i nostri risultati vogliono rappresentare una ‘licenza’ a consumare più sale”. (Adnkronos)
- 17 Febbraio, 2015
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Il Tai Chi per rallentare l’invecchiamento della mente
Il Tai chi migliora le funzioni cognitive (memoria, ragionamento, apprendimento) di anziani sani o che sono già andati incontro a qualche deficit cognitivo; rallenta inoltre il passo dell’inesorabile declino cognitivo tipico dell’età. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of the American Geriatrics Society e condotta da Peter Wayne, basata sull’esame di dati raccolti da 20 studi precedentemente pubblicati per un totale di 2553 anziani. Il declino cognitivo è un effetto comune dell’invecchiamento e influenza memoria e capacità di ragionamento dell’anziano. L’attività fisica si è rivelata un’ottima strategia di miglioramento delle performance cognitive e il Tai Chi è una forma di esercizio piuttosto completa perché incorpora aspetti cognitivi, meditativi e sociali insieme. Il Tai Chi è peraltro un’attività soft, molto indicata per l’anziano. E’ per questo che i ricercatori hanno voluto valutare se avesse un qualche effetto nel prevenire o rallentare il declino cognitivo. Gli effetti del Tai Chi sono stati dunque confrontati con quelli di forme di esercizio fisico e con la pratica di alcun esercizio. E’ emerso che il Tai Chi ha effetti sul miglioramento delle performance cognitive sia di anziani sani, sia di anziani con qualche forma di deficit cognitivo già insorta.
- 16 Febbraio, 2015
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La Liguria è la regione più vecchia d’Italia
Al 1° gennaio 2015 l`età media della popolazione italiana ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su. Gradualmente, ma senza soluzione di continuità, proseguono dunque, sia il processo di crescita della popolazione anziana (19,5% nel 2005) sia quello di decrescita di ragazzi e adulti (rispettivamente 14,1% e 66,3% nel 2005). E’ quanto spiega l’Istat nel rapporto “Indicatori demografici – 2014”. La Liguria è la regione con l`età media della popolazione più alta (48,3 anni) ed anche quella con la più alta percentuale d`individui di 65 anni e oltre (28%). Regioni a forte invecchiamento sono anche il Friuli-Venezia Giulia (46,6 anni di età media con un 25,1% di ultra 65enni) e la Toscana (46,3 e 24,7%). Un equilibrio tra popolazione giovanile e anziana, rileva l’Istat, si è perso ovunque, anche tra quelle regioni del Mezzogiorno che conservano, tuttavia, una popolazione relativamente più giovane. In Campania, la regione più “giovane” del Paese, l`età media è di 41,5 anni e la quota della popolazione di 65 anni e oltre è pari al 17,6% mentre la quota di ragazzi fino a 14 anni di età è del 15,5%. Segue curiosamente non un`altra regione meridionale, ma il Trentino-Alto Adige con un`età media di 42,9 anni, una quota di ultra 65enni pari al 19,8% e una di ragazzi fino a 14 anni del 15,5%. (Askanews)
- 13 Febbraio, 2015
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Milano, sabato la “Giornata di raccolta del farmaco” per aiutare anziani in difficoltà
Sabato prossimo, 14 febbraio, si terrà la XV Giornata di Raccolta del Farmaco. Recandosi nelle oltre 470 farmacie che sul territorio milanese aderiscono all’iniziativa, si potranno acquistare e donare farmaci, che non necessitano di ricetta medica, che verranno destinati alle persone in stato di povertà su tutto il territorio provinciale. Lo annuncia Federfarma, ricordando che quest’anno la richiesta di medicinali a Milano, intercettata dal Banco Farmaceutico attraverso la rete dei 100 enti caritativi convenzionati, è cresciuta del 23,2% rispetto all’anno scorso. Si è passati infatti dagli 89.328 medicinali richiesti nel 2014 ai 110.127 del 2015. La Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e CDO Opere Sociali e si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio di AIFA e Pubblicità Progresso. ”I dati parlano chiaro – spiega Luca Grossi, delegato della Fondazione Banco Farmaceutico onlus per Milano – siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale che colpisce soprattutto le famiglie e gli anziani. Per questo il 14 febbraio sono sicuro che i cittadini milanesi sapranno rispondere con un grande cuore”. ”Quest’anno 382 farmacie di Milano e provincia, 72 della Provincia di Monza e Brianza e 18 della Provincia di Lodi – commenta Annarosa Racca presidente di Federfarma – aderiranno all’iniziativa ospitando in farmacia i volontari del Banco Farmaceutico. Le farmacie doneranno, oltre al proprio tempo, complessivamente più di 70.000 euro al Banco perché continui a garantire che questa iniziativa (giunta al suo 15/o anniversario) possa proseguire la sua opera al sostegno degli enti assistenziali e quindi delle persone in difficoltà”.
- 12 Febbraio, 2015
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