Primo sì alla legge sul “Dopo di noi”. Una speranza per tanti anziani genitori di disabili
Ieri è arrivato il sì della Camera in prima lettura alla proposta di legge sul “Dopo di noi”. Provvedimento che intende potenziare l’assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare. Una legge tanta attesa dalla famiglie che dopo questo passaggio andrà al Senato per essere approvata: secondo alcuni osservatori già entro Pasqua. Un testo che sarà sicuramente accolto con piacere dagli over65 genitori di persone affette da gravi patologie invalidanti. Allo stesso tempo la sua promulgazione sarà utilissima per gli anziani disabili gravi impossibilitati a godere dell’assistenza di un parente. Si prevede una dotazione finanziaria di oltre 60 milioni di euro per ogni anno. Sarà inoltre valorizzato ed esaltato il principio di sussidiarietà attraverso il pieno coinvolgimento di Regioni e Comuni.
“E’ sempre una bella giornata una legge riesce a togliere angoscia e a restituire il sorriso e la tranquillità a migliaia di famiglie e a milioni di persone; come quando si liberano i prigionieri, o finisce una guerra. Quando si restituiscono vita, futuro, dignità, indipendenza, serenità. Oggi un diritto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità diventa diritto pieno in Italia: per i disabili gravi e le loro famiglie. Poveri e ricchi”, questo il commento di Mario Marazziti , presidente della Commissione Affari sociali ed esponente di Centro democratico. E nel ricordare i punti fondamentali della legge – dal trust ai percorsi di vita personalizzati – Marazziti ha rimarcato che questa segna un passo verso “il superamento degli istituti e la creazione di reti di solidarietà”. E ha rammentato i numeri e le dimensioni della platea di beneficiari: 2,2 milioni di persone con disabilità, 580 mila con disabilità grave sotto i 65 anni, di cui 260 mila vivono assieme a uno o entrambi i genitori, e almeno 86 mila che vivono con genitori anziani. E per le persone con disabilità sole, ricorda Marazziti, “l’86 per cento dell’offerta è in strutture con più di 30 posti, mentre solo il 3,7 per cento vive in soluzioni alternative, case famiglia, comunità-alloggio”.
HappyAgeing saluta con soddisfazione il voto della Camera augurandosi che il Senato licenzi il testo senza apportare modifiche. Un nuovo passaggio a Montecitorio dilaterebbe i tempi a dismisura e mortificherebbe le aspettative di tantissimi anziani.