Macchia: “Vaccinazioni in RSA previste da PNPV 23-25, ma manca strategia che metta tutte le Regioni sullo stesso piano”
In occasione della riunione dell’International Federation on Ageing-IFA, tenutasi lo scorso 25 marzo a Bruxelles e dedicata al tema “Improving Adult Vaccination Policy in Longterm Care Setting”, HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo ha portato il proprio contributo, in qualità di membro della Federazione, con l’intervento del suo Direttore, Francesco Macchia.
L’IFA è un’organizzazione non governativa internazionale, in relazione ufficiale con l’Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS, impegnata a garantire l’invecchiamento attivo in salute su scala globale.
“L’esperienza delle vaccinazioni contro il Covid, che hanno ridotto significativamente la mortalità nelle fasce di popolazione più fragili e anziane, ha dimostrato ancora una volta l’importanza dei vaccini come strumento di prevenzione e protezione per la salute pubblica. Proprio in seguito agli ‘insegnamenti’ della recente pandemia, il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 (PNPV) ha indicato la vaccinazione delle persone che vivono nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) come una priorità – ha spiegato Francesco Macchia – Tuttavia, sebbene il Piano indichi tale vaccinazione come obbligatoria e la inserisca nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), non definisce una chiara strategia che possa essere applicata da tutte le Regioni. Il rischio, dunque, è che si proceda in ordine sparso e, nel peggiore dei casi, che alcune Regioni non adempiano a tale obbligo. L’auspicio di HappyAgeing è dunque che il Ministero della Salute intervenga al più presto con un decreto che fornisca le indicazioni necessarie affinché le RSA possano avviare una proficua ed efficace collaborazione con i Dipartimenti per la Prevenzione locali. La vaccinazione degli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali è, infatti, molto importante se pensiamo che si tratta di luoghi in cui si verificano particolari condizioni che espongono le persone che li abitano a un rischio elevato di contrarre virus: età elevata degli ospiti, condizioni di comorbidità e disabilità, convivenza in ambienti ristretti”.
“Sebbene l’Italia sia il Paese più ‘anziano’ d’Europa e il secondo al mondo dopo il Giappone – ha proseguito il Direttore di HappyAgeing – non ha ancora un Piano di politiche dedicate alla terza età. La Legge delega per la non autosufficienza, n.33/2023, ha affidato al Governo il compito di elaborare un Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana e un Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana. Affinché le politiche previste da tali Piani possano essere declinate in base alle regole delle singole organizzazioni regionali, continuando a garantire diritti e servizi in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, è necessario superare due ostacoli: la regionalizzazione e l’organizzazione. Riguardo alla regionalizzazione, bisogna infatti tenere conto che la sanità è gestita dai governi regionali, mentre le RSA hanno diversi livelli di governo: una frammentazione che provoca prima di tutto diseguaglianze in termini di accesso, di assistenza e di equità. L’organizzazione e la gestione dei dati sensibili costituiscono un ulteriore ostacolo da superare per poter realizzare efficaci campagne di vaccinazione delle persone ospitate nelle RSA”.
“Per HappyAgeing è molto importante rientrare tra i membri di un’organizzazione come l’International Federation on Ageing e partecipare a riunioni internazionali perché ci consente di portare le nostre politiche al confronto con best practices di Paesi all’avanguardia in termini di assistenza della popolazione anziana e di costruire un bagaglio di informazioni e competenze utili da portare all’interno dei confini nazionali, per meglio indirizzare le politiche del nostro Paese”, ha concluso Francesco Macchia.