Da Palermo a Milano, le dieci campagne finaliste della seconda edizione del contest che premia la comunicazione scientifica ed efficace saranno protagoniste della cerimonia di premiazione che si terrà il prossimo 2 ottobre a Roma.
Si tratta della premiazione del concorso e del primo hackathon italiano sulla comunicazione dei vaccini. #PerchéSì è il primo laboratorio di idee dedicato alla comunicazione del valore della vaccinazione, promosso da Sanofi Pasteur.
Campagne di comunicazione sviluppate e lanciate da università, centri di ricerca, associazioni, società scientifiche, ASL e distretti sanitari fanno parte dei dieci finalisti. Il 2 ottobre a Roma (Officine Farneto, via dei Monti della Farnesina 77, ore 9) si terrà la finale che vedrà convergere tutte le forze verso un unico obiettivo: contrastare le fake news promuovere la comunicazione scientifica.
In giuria, anche il Presidente HappyAgeing – Alleanza per l’invecchiamento attivo Michele Conversano, past president della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva e attuale direttore del dipartimento di prevenzione della ASL di Taranto.
Insieme a lui, altre illustri personalità, come: Paolo Bonanni, professore di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Firenze, coordinatore del board del Calendario per la Vita; Elena Bozzola, consigliere e Segretario Nazionale della Società Italiana di Pediatria, pediatra infettivologo presso l’Unità di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, membro del Gruppo Tecnico Consultivo sulle Vaccinazioni ministeriale; Giampietro Chiamenti, past president della Federazione Italiana Medici Pediatri; , Antonio Ferro, responsabile del progetto «VaccinarSì», coordinatore del Collegio degli Operatori della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva, direttore Unità di Epidemiologia Azienda Ulss 6 Euganea; Letizia Gabaglio, giornalista scientifica; Tommasa Maio, medico di medicina generale, responsabile dell’area vaccini della Federazione Italiana Medici di Famiglia; Simona Maschi, co-fondatrice e direttore del Copenhagen Institute of Interaction Design; Valeria Fava, consulente del PiT salute, servizio di informazione e tutela rivolto ai cittadini e responsabile area salute per il backoffice di Cittadinanzattiva; Barbara Sgarzi, giornalista ed esperta di comunicazione digitale.
I premi
Tra i 54 progetti – 31 per la categoria «ASL e distretti sociosanitari» e 23 per la categoria «Università, Società Scientifiche, Ospedali, Associazioni e Fondazioni» – una giuria di esperti ha selezionato i finalisti che, oltre a concorrere per il primo premio, parteciperanno all’hackathon di co-creazione per immaginare e sviluppare insieme a una trentina di giovani creativi e comunicatori la migliore campagna per comunicare il valore della vaccinazione. Al primo classificato per ognuna delle due categorie sarà offerta la partecipazione a un master intensivo in comunicazione digitale, promosso da Tree presso il Centro Copernico di Milano. I giovani vincitori dell’hackathon si aggiudicheranno un viaggio-studio organizzato dall’Institute of Interaction Design di Copenaghen. «Oggi comunicare il valore della vaccinazione non può prescindere dalla capacità di coinvolgere chi vogliamo proteggere: siano i bambini attraverso i loro genitori, gli adolescenti o gli anziani. Come esperti dobbiamo quotidianamente lottare contro disinformazione e fake news ma anche proporre messaggi autorevoli e scientificamente corretti, non solo alla portata di tutti ma anche capaci di arrivare all’obiettivo» spiega Paolo Bonanni, professore di Igiene e medicina preventiva presso l’Università degli Studi di Firenze, coordinatore del gruppo «Calendario per la Vita» e co-presidente della giuria di #PerchéSì.
I finalisti
Ecco le 10 campagne finaliste. Categoria «ASL e distretti sociosanitari»:
1) «Studenti a caccia di fake news», ASL di Brindisi e Lecce con l’Università di Pisa: oltre duemila studenti trasformati in detective in grado di scovare le fake news e commediografi capaci di metterle in scena, con tre spettacoli teatrali dedicati alle bufale e ai falsi miti.
2) «Il valore dei vaccini… va in rete», ATS Milano Città Metropolitana: il linguaggio universale dello sport diventa il tramite per raccontare il valore della vaccinazione. Attività social, claim divertenti ispirati agli sport e specifiche iniziative informative per i medici sportivi.
3) «Giochi di ruolo e incontri nelle scuole», U.O. Medicina Preventiva ASP Reggio Calabria: educare i ragazzi alla consapevolezza sui vaccini e all’importanza di un’informazione scientificamente corretta.
4) «Vaccini a portata di smartphone», ASP Ragusa: la prevenzione in mobilità. L’app nasce nel 2016, conta 25mila download raggiunti nel primo anno e una media 150 utenti attivi al giorno. Obiettivo: consentire ai cittadini di monitorare lo stato delle vaccinazioni, dando anche la possibilità ai genitori di poter accedere all’anagrafe vaccinale del proprio figlio e di capire quali siano le tappe vaccinali successive. L’app riduce i tempi d’attesa, fornisce informazioni logistiche aggiornate sui centri vaccinali, racconta il mondo della vaccinazione, cerca di rendere gli utenti più consapevoli.
5) «L’influencer che parla di vaccini ai cittadini», ASL Napoli 1 Centro: uniti si può fare la differenza. Uno spot realizzato in collaborazione con l’Ordine dei Medici che ha coinvolto un volto noto e amato, l’attore napoletano e presenza fissa nella telenovela italiana «Un posto al sole» Patrizio Rispo.
Categoria «Università, Società Scientifiche, Ospedali, Associazioni e Fondazioni»:
1) «L’educazione sessuale… che fa scuola», ASP Palermo, Università degli Studi di Palermo, Vaccinarsi in Sicilia, Promise – Dipartimento di Promozione della Salute: fare scuola sui rischi del papillomavirus, entrando letteralmente nelle scuole.
2) «Operatori sanitari in campo per la vaccinazione», Università degli Studi di Sassari Dipartimento di Scienze Biomediche: dare il buon esempio sulla prevenzione mettendosi in gioco al fianco del cittadino. Così il team di Vaccinarsinsardegna.org dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari ha implementato una campagna di comunicazione sulla vaccinazione antinfluenzale. La campagna #IoMiVaccino ha coinvolto anche la squadra di basket Dinamo Sassari scelta come testimonial.
3) «Vaccini, mai darli per scontato», Associazione Handy in collaborazione con sciencED-medical communication e SullaLuna-video production: il mondo immaginario senza vaccini è quello di Leo, un giovane che cade in un sonno profondo e si risveglia in un mondo nel quale la vita risulta diversa e molto più complessa, dove la qualità di vita oggi data per scontato non lo è più. Leo è uno dei protagonisti del video realizzato per il progetto «In Forma Virale», promosso dall’associazione Handy.
4) «Destinazione “silver generation”», Italia Longeva: la vaccinazione per la generazione dai capelli d’argento legata alla terza e alla quarta età raccontata oltre i classici stereotipi. Un messaggio diventato Pubblicità Progresso per le reti Rai e Mediaset, trasformato poi in una campagna più articolata con sviluppi anche sul territorio. Obiettivo del progetto «La longevità si conquista a partire dalla prevenzione»: promuovere una cultura della longevità, combattere la cattiva informazione di cui spesso sono vittime i cittadini, valorizzare una comunicazione scientifica non autoreferenziale.
5) «La mamma-pediatra testimonial della vaccinazione», Società Italiana di Pediatria: meno di 10 donne su 100 decidono di vaccinarsi in gravidanza. Lo certifica la Fondazione Veronesi. E poi un’immagine potente, efficace, coinvolgente, emozionale: una pediatra della Società Italiana Pediatria fotografata durante la sua gravidanza. Un medico che diventa testimonial e che grazie al suo gesto rinnova il valore della vaccinazione, ponendosi come esempio. Da qui nasce la campagna di comunicazione «Vaccinarsi in gravidanza contro la pertosse» promossa dalla Società Italiana di Pediatria.