L’iniziativa mira a creare un ambiente urbano inclusivo, accessibile ed equo che supporti la popolazione anziana
Newcastle – Il National Innovation Centre for Aging (NICA) del Regno Unito ha lanciato una nuova iniziativa globale per promuovere invecchiamento sano e longevità nell’ambiente urbano. Il progetto City of Longevity, che è stato presentato il 6 luglio a Newcastle Upon Tyne, una delle città fondatrici, è il primo nel suo genere e mira a creare un ambiente urbano inclusivo, accessibile ed equo che supporti la popolazione anziana consentendo ai giovani di prosperare man mano che invecchiano.
“Come Università – spiega il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, prof. Sergio Cavalieri, – ci è chiesto di adottare approcci rigorosi e integrali per far sì che il benessere delle persone non sia un principio astratto o esteriore, ma si traduca in una pratica di ricerca attiva, reticolare, interdisciplinare e fondata sul perseguimento di risultati capaci di riconvertire la longevità in direttrici di investimento, rigenerazione e collaborazione territoriale. Ci proponiamo pertanto di avanzare proposte e potenziare servizi e infrastrutture di prevenzione, cura e mobilità più efficienti, a partire dalle città. Un orizzonte prossimo che, grazie all’accordo siglato con il National Innovation Centre for Ageing, trova piena realizzazione dando voce all’identità plurale dei nostri territori, facendo leva su un patrimonio di ecosistemi dell’innovazione e filiere industriali ad alto impatto tecnologico”.
“Il tema dell’invecchiamento e dell’andamento demografico – commenta il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – è probabilmente uno dei problemi principali che il nostro Paese dovrà affrontare nel prossimo futuro. L’Italia è prima in Europa per percentuale di popolazione over65 (circa 14milioni di persone, pari al 23.8% della popolazione) e per percentuale di over80 (ben il 7.6%). Entro il 2050 oltre un terzo della popolazione del nostro Paese avrà superato quota 65 anni, gli over80 saranno raddoppiati, ben il 14.2%. Questi dati ci mettono di fronte al fatto che le città italiane, ma anche quelle europee, dovranno costruire sistemi di welfare sempre più strutturati e capillari per far fronte a fragilità crescenti e sistemi pensionistici difficilmente sostenibili. A Bergamo gli over65 hanno quasi raggiunto quota 29mila persone, circa il 25% della popolazione cittadina. La nostra città da tempo è al lavoro per costruire nuove proposte e nuove esperienze sul tema dell’ageing, superando la logica meramente assistenziale e costruendo un modello fatto anche di invecchiamento attivo, collaborazione tra generazioni e servizi innovativi”.
La Città della Longevità è un concetto che abbraccia la transizione da una società che invecchia a una società della longevità e considera inoltre il ruolo delle città come attori proattivi nel suggerire e sostenere stili di vita più sani per residenti e visitatori. Fortemente incentrata sul coinvolgimento delle persone (residenti, visitatori, turisti) come fattore chiave per la co-progettazione del futuro, la Città della Longevità esplora anche come affrontare gli effetti cumulativi sull’ambiente urbano da una prospettiva del corso della vita nella pianificazione e progettazione urbana e consiglia come sfruttare i dati per misurare l’impatto e il successo di qualsiasi intervento.
Alla conferenza inaugurale hanno partecipato rappresentanti di The World Bank, Buenos Aires, Lisbona, Tel Aviv, Bergamo, Coimbra Consortium, Barcellona, Belfast, Sunderland, Catalunya, Gateshead Council, Newcastle,Stanford University, University of Tokyo e una serie di altri stakeholder locali e globali. Partner dell’iniziativa sono North of Tyne Combine Authority, Newcastle City Council, Invest Newcastle, NGI, Emotiv, UrbanistAi, Urban Observatory, Newcastle University, Northumbria University, The Farrell Centre.