Aumentare di due anni il periodo di vita sana e attiva entro il 2020. Questo l’obiettivo della European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing (EIP on AHA), partenariato di soggetti pubblici e privati di diversi settori, impegnati nel comune intento di individuare soluzioni innovative a supporto dei bisogni degli anziani, attivato dalla Commissione Europea nel 2011. La Commissione Europea ha annunciato ora che la Regione Toscana è stata selezionata come “Reference Site” per questo obiettivo impegnativo, proprio per le sue buone pratiche a supporto dell’invecchiamento sano e attivo. “In Toscana si invecchia bene, e questo riconoscimento della Commissione Europea è una conferma – dichiara il presidente della Regione Enrico Rossi – Merito senz’altro dell’ambiente che ci circonda, dell’alimentazione, degli stili di vita, ma anche senza dubbio delle politiche che la Regione ha messo e continua a mettere in atto nel campo della tutela della salute e della prevenzione. Questa selezione come Reference Site è senz’altro uno stimolo in più a proseguire su questa strada”. “Nella nostra regione vivono quasi un milione di ultrasessantacinquenni, di cui più di mille ultracentenari in grande maggioranza donne – sottolinea l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – come Regione siamo molto impegnati, secondo quelle che sono anche le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel programma Salute 2020, nel migliorare le condizioni di salute e autosufficienza degli anziani, prolungarne la vita attiva e diminuire la necessità di cure e assistenza, grazie ad azioni che prevedono il coinvolgimento delle persone, che promuovono il movimento, come l’Afa-Attività fisica adattata, una sana alimentazione, l’abbandono del fumo, un moderato uso dell’alcol”.
Pilastri che costituiscono il cuore dell’azione di HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo. Proprio per questo motivo guardiamo con attenzione a quanto accadrà in Toscana. Le politiche per garantire l’invecchiamento in salute devono partire anche dall’impegno in prima persona delle Regioni, amministrazione che gestiscono e programmano il funzionamento dei Servizi sanitari.