Le infezioni gravi da pneumococco continuano a fare paura. Le categorie di pazienti più colpite sono gli anziani over65 e i bambini. Le vaccinazioni sono l’unico modo per invertire la tendenza. Una battaglia che ha sempre visto HappyAgeing protagonista, le immunizzazioni su larga scala consentirebbero infatti di ridurre nettamente il dato riguardante la mortalità tra gli anziani. Il fatto è certificato anche dal Rapporto Istisan recentemente diffuso dall’Istituto superiore di Sanità, studio che si è focalizzato proprio sui benefici del trattamento vaccinale anti-pneumococcico. Secondo il rapporto, “la progressiva introduzione della vaccinazione del bambino nel primo anno di vita in tutte le regioni italiane a partire dal 2009-2010 ha portato ad un incremento della copertura vaccinale negli ultimi 4 anni, con un visibile impatto sull’incidenza delle malattie invasive da pneumococco nella fascia di età 0-4 anni”, passate da 7,1 casi su 100.000 nel 2008 a 3,8 su 100.000 nel 2012. Nella fascia di età pari o superiore a 65 anni l’incidenza complessiva appare invece in aumento, da 5,3 casi su 100.000 nel 2008 a 7,6 su 100.000 nel 2012. Anche perché le coperture vaccinali per questo tipo di soggetti sono piuttosto basse. Nei bambini la manifestazione più frequente di infezione grave da pneumococco è la meningite, mentre tra adulti e anziani sono più frequenti polmonite e sepsi. Queste infezioni sono anche la causa più frequente di ricovero ospedaliero nei bambini e negli adulti e ogni anno provocano circa 2 decessi per sepsi e 30 per meningite.