Formazione alla sicurezza stradale delle generazioni adulte over 65, che da sola rappresenta il 62% dei pedoni che ogni anno perdono la vita sulle strade italiane: questo il tema al centro dell’incontro al ministero delle Infrastrutture e Trasporti o alla presenza del vice Ministro Riccardo Nencini, con i rappresentanti di Spi Cgil, Uilp, Fnp Cisl, il direttore generale per la Sicurezza stradale Sergio Dondolini, e Marco Pollastri del Centro Antartide. Oltre la promozione del progetto educativo interdisciplinare “Espertover65”, volto a ridurre i fattori di rischio e a prevenire gli incidenti, i sindacati hanno chiesto di poter avviare un percorso che comprenda anche gli investimenti infrastrutturali sul territorio a sostegno dell’introduzione di linee guida comportamentali. A tal proposito, si è deciso di coinvolgere e sensibilizzare le municipalità anche con la fattiva collaborazione dell’Anci. Tenendo conto delle problematiche emerse dall’incontro odierno, il viceministro Nencini ha esortato a considerare un discorso più ampio, invitando a tenere in stretta correlazione il tema della sicurezza stradale con il Nuovo Codice della Strada. “La dimostrazione che il tema della sicurezza stradale e della tutela dell’utenza vulnerabile ci sta a cuore, è nel nuovo codice della strada, dove abbiamo inserito misure a sostegno di anziani, pedoni, ciclisti e persone più fragili, categorie maggiormente esposte alle conseguenze dell’incidentalità, in particolare nei centri urbani”, ha detto il vice ministro Nencini al termine della riunione. La chiave per diminuire il numero di morti e feriti nelle strade è nelle misure di prevenzione sulle quali stiamo lavorando e sulle quali abbiamo acceso un faro già da tempo. Da quest’anno, quasi la metà dei fondi Anas saranno destinati alla manutenzione delle strade. Con sindacati ed Anci si può intraprendere un percorso comune a tutela delle persone più deboli”, ha concluso Nencini.
Cercare di prevenire e limitare gli incidenti stradali è fondamentale per una buona politica destinata all’invecchiamento in salute. Fratture e lesioni hanno spesso esiti molto gravi nella popolazione anziani. Eventi che rappresentano anche un altissimo costo sociale. Diminuirne il numero garantisce quindi anche la piena sostenibilità del nostro sistema di welfare.