Mangiare sano richiede vitamine, carboidrati, lipidi e proteine nelle giuste proporzioni. Ma sarebbero proprio le proteine “il segreto del benessere fisico in età avanzata”. A dirlo sono i ricercatori di Nestlè Health Science (Nhs), che hanno individuato una ricetta di sostanze che, combinate nel modo corretto, sono adatte “alle esigenze nutrizionali dovute ai cambiamenti fisiologici che interessano il corpo umano”. Questa ricetta combina, oltre alle proteine, anche vitamina D, vitamina C e calcio, “tutte sostanze che in età avanzata sono fondamentali. Ogni età, infatti – spiegano gli scienziati – ha le proprie esigenze nutrizionali; e con il passare degli anni, le proteine si rivelano ancor più fondamentali per l’organismo in quanto, insieme ad altri nutrienti, garantiscono maggiore forza, maggiore resistenza e svolgono un importante funzione di sostegno dell’apparato scheletrico”. Le proteine, in particolare, “sono una componente strutturale delle ossa e giocano un ruolo chiave nella loro salute. Inoltre contribuiscono al mantenimento della massa muscolare che, con il passare del tempo, è sottoposta a una riduzione fisiologica”. Anche il ruolo del calcio è importantissimo: “Il 99% di questo elemento è contenuto nelle ossa e nei denti, e il fabbisogno di questo minerale aumenta con l’avanzare dell’età. Ma in età avanzata il suo assorbimento può essere ostacolato da una serie di fattori, come la minor produzione di acido gastrico, l’uso di antiacidi o la carenza di vitamina D”. Quest’ultima è in grado di aumentare l’assorbimento di calcio nell’intestino tenue e di mobilitare il calcio dalle ossa, e quindi “può influire notevolmente sulla salute dell’apparato scheletrico, specialmente nella terza età adulta, quando il rischio di carenza di vitamina D è più alto a causa di alterazioni del metabolismo o diete insufficienti”. Il mezzo per introdurre questi diversi nutrienti è ovviamente l’alimentazione: “Ad esempio, se l’apporto proteico raccomandato per un adulto è pari a 0,9 g di proteine per ogni Kg di peso corporeo al giorno, dopo i 65 anni tale apporto dovrebbe aumentare fino a 1,2 grammi. Per sopperire ad eventuali carenze – concludono gli esperti – è però possibile integrare la dieta con nutrienti specifici somministrati sulla base delle esigenze e delle condizioni individuali”. (ANSA)