Coronavirus, influenza e polmonite potrebbero convivere il prossimo autunno: il rischio è non avere dosi sufficienti di vaccino
Alcuni Paesi europei si stanno organizzando con largo anticipo per ottenere adeguate scorte vaccinali, anche l’Italia deve farlo
“Condividiamo l’Ordinanza della Regione Lazio che rende obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica degli over 65 a partire dal 15 settembre. Sarebbe un’ottima cosa se tutte le regioni che non hanno preso provvedimenti analoghi seguissero questo esempio. La probabilità che il prossimo autunno possano circolare sia il Covid-19 che l’influenza e lo pneumococco è alta: oltre ad obbligare, che va benissimo, dobbiamo anche essere certi di avere scorte sufficienti di vaccini nei prossimi mesi”. Così Michele Conversano, presidente di HappyAgeing e direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto, commenta l’ordinanza della Regione Lazio annunciata oggi.
“Le istituzioni sanitarie, nazionali e regionali dovrebbero quindi lavorare a una programmazione che preveda adeguati approvvigionamenti di vaccini ed una estensione dell’offerta attiva” spiega Michele Conversano.
Il Covid-19 colpisce in particolare l’apparato respiratorio. Proprio come l’influenza e la polmonite da pneumococco. “Evitare di essere soggetti a queste malattie, grazie al vaccino, fa sì che il nostro organismo sia in grado di reagire meglio alla circolazione del SARS-CoV-2”, aggiunge Conversano.
A ribadire l’importanza delle campagne vaccinali, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità che in una recente Guida all’Immunizzazione per la Regione europea raccomanda di dare priorità per il 2020 alla vaccinazione antinfluenzale.
Molti Paesi europei, quindi, si sono già mossi per la prossima stagione e hanno chiesto alle aziende produttrici più dosi di vaccino prevedendo anche un incremento di soggetti, compresi gli operatori sanitari, per la somministrazione. In Italia quest’anno, “oltre ad anticipare i tempi, sarà necessario non solo superare il 75% della copertura vaccinale contro l’influenza che è sempre l’obiettivo minimo da raggiungere – conclude il presidente di HappyAgeing – ma ci dovremmo porre auspicabilmente il traguardo ottimale del 95% previsto dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, come raccomandato dall’OMS”.