Nonostante EMA ed ECDC abbiano sollecitato le autorità italiane ad agire velocemente per la realizzazione della campagna di vaccinazione anti Covid-19, a oggi non sono previste linee guida dedicate
In considerazione del mancato accordo in Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 (PNPV), la cui criticità era stata già segnalata nei giorni scorsi dal Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di HappyAgeing Michele Conversano, l’On. Ilenia Malavasi (PD) ha presentato ieri alla Camera un’interrogazione riguardante proprio la campagna vaccinale autunnale e l’approvazione del PNPV.
A livello globale – fa presente in premessa l’On. Malavasi – sono più di 765 milioni i casi di positività al virus Covd-19 confermati nel mondo dall’inizio della pandemia e quasi 7 milioni i decessi registrati. Nel panorama internazionale l’Italia, con più di 25 milioni di casi, è stato uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia da Coronavirus, con un numero significativo di decessi, pari a circa 190.000, che si è rilevato soprattutto nella prima fase della pandemia, prima dell’avvio della campagna vaccinale.
Nonostante gli organismi internazionali (EMA-Agenzia europea del farmaco ed ECDC-Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) abbiano di recente sollecitato le autorità italiane ad agire velocemente per la realizzazione della campagna di vaccinazione anti Covid-19, a oggi le autorità nazionali non hanno previsto le linee guida relative all’organizzazione della campagna vaccinale anti Covid-19 per i mesi autunnali e invernali.
Il nuovo piano nazionale della prevenzione vaccinale 2023-2025, infatti, non contiene – nella versione pubblicata ma non ancora approvata – riferimenti alla vaccinazione contro il Covid-19. Inoltre detta vaccinazione non è prevista neanche nel calendario vaccinale, allegato al piano, che viene aggiornato annualmente e che non la menziona neppure con riferimento agli over 65 e ai soggetti fragili.
Non solo le autorità internazionali raccomandano il richiamo vaccinale, anche l’AIFA-Agenzia italiana del farmaco ha affermato che c’è un declino della protezione fornita dai vaccini a partire da circa 5-6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale iniziale e, dunque, è quanto mai opportuno invitare la popolazione alla somministrazione di una dose di richiamo, in quanto la vaccinazione resta lo strumento di prevenzione più efficace nel contrastare e prevenire le infezioni.
Nel silenzio delle autorità nazionali, – mette in luce l’On. Malavasi – la Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SITI) e la Società italiana di malattie infettive e tropicali (SIMITI), hanno formulato delle indicazioni derivanti da un’analisi delle migliori evidenze scientifiche, raccomandando l’uso di una nuova dose di vaccino contro il Covid-19 nel periodo autunnale, ogni dodici mesi. Le due società scientifiche si sono attivate al fine di sensibilizzare gli operatori sanitari e avviare una nuova strategia vaccinale attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti adulti over 50, di coloro, tra i 6 mesi e i 50 anni, con condizioni di fragilità e gli operatori sanitari dopo 12 mesi dall’ultima vaccinazione ricevuta; il richiamo dopo 6 mesi è invece raccomandato per tutti gli anziani over 75, per tutti coloro che sono al di sopra di 6 mesi di età con condizioni di immunocompromissone moderata o grave, per le donne in gravidanza (a distanza di 6 mesi dalla precedente); per tutti i soggetti non rientranti nelle categorie anzi dette, è invece consigliata una dose annuale di vaccini, ogni 12 mesi.
Le indicazioni elaborate da SITI e SIMITI potrebbero costituire una guida per la programmazione della campagna vaccinale autunnale, non ancora strutturata.
Obiettivo dell’interrogazione diventa quindi conoscere quali siano i tempi previsti per l’approvazione del piano nazionale della prevenzione vaccinale 2023-2025 da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome e se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di sostenere l’organizzazione della campagna vaccinale anti Covid-19 per i mesi autunnali e invernali.
La risposta, da parte del Ministro della salute e/o del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, dovrà avvenire in Commissione ma ancora non se ne conoscono le tempistiche.
di Alessandra Babetto e Valentina Lemma