“In un contesto di sostenibilità precaria del SSN alcune nuove norme stanno cercando di ridurre gli sprechi, guadagnare efficienza e liberare risorse per far fronte ai crescenti bisogni sanitari della popolazione più longeva del mondo. Anzichè comprensione, collaborazione e la ricerca di nuove motivazioni stiamo assistendo a resistenze incomprensibili. Le norme sugli standard ospedalieri sono largamente inapplicate e sembrano quasi dimenticate; il decreto sull’appropriatezza ha sollevato un polverone mediatico e sindacale con pochi precedenti; le nuove norme sulla responsabilità professionale (che potrebbero liberare fino a 10 miliardi di risorse) sono state additate come un attentato ai diritti dei malati. Le nuove vaccinazioni (alcune delle quali manifestamente cost-saving) stanno trovando ostacoli strumentali nonostante le robuste evidenze scientifiche e – dulcis in fundo – le modifiche della Costituzione che aboliscono quel problematico mosaico giuridico della legislazione concorrente (che ha creato contenziosi infiniti in 15 anni di applicazione) vengono aspramente criticate (anche da alcuni colleghi che pensano di raccogliere le firme per il no al referendum !). Da cultori della sanità pubblica – con esperienze professionali, scientifiche e amministrative diversificate – riconduciamo questi eventi all’atavico male italiano della paura del cambiamento. Cambiamento che però oggi è necessario per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale, al quale noi igienisti ci sentiamo particolarmente legati”.
Così Carlo Signorelli, presidente della Società italiana di igiene e Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di Sanità e iscritto SiTi commentano le novità che si sono susseguite nel comparto sanitario. Le politiche vaccinali destinate alle fasce di popolazione più anziana sono direttamente collegate alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale nel suo complesso. Un’evidenza che vede HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo impegnata in prima linea.