Conversano (Presidente CTS HappyAgeing): “Prezioso il richiamo alla possibilità di co-somministrazione vaccini anti influenzali e anti Covid-19, che consente di tenere alta l’attenzione sull’importanza di mantenere l’immunizzazione anche per questo virus”
Si stima che in tutto il mondo, le epidemie annuali provochino circa un miliardo di casi di influenza, da circa tre a cinque milioni di casi di malattia grave e da circa 290.000 a 650.000 decessi. In Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale. Casi sporadici possono verificarsi anche al di fuori delle normali stagioni influenzali, anche se nei mesi estivi l’incidenza è trascurabile. In tutta Europa, ogni anno, si infetta dal dieci al trenta per cento della popolazione europea e l’infezione causa centinaia di migliaia di ricoveri. La stagione influenzale 2022-2023, in Europa, è iniziata anticipatamente. Anche in Italia l’andamento delle sindromi simil-influenzali (ILI) è stato anticipato rispetto alle passate stagioni con un valore di picco di incidenza superiore a tutti gli anni precedenti. Il numero di ILI è stato sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale (RSV) nei bambini molto piccoli, e il SARSCoV-2.
È questo quadro a costituire le premesse dell’elaborazione, da parte del Ministero della Salute, delle consuete raccomandazioni annuali per l’uso dei vaccini antinfluenzali, con riferimento alla stagione invernale 2023/2024. Il documento è elaborato dal Ministero di concerto con il NITAG (National immunization technical advisory group), l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni/PA, dopo la revisione di una serie di aspetti, come il carico della malattia influenzale e le popolazioni target per la vaccinazione, sicurezza, immunogenicità ed efficacia dei vaccini antinfluenzali e altri aspetti rilevanti.
“La Circolare del Ministero della Salute che contiene le raccomandazioni per la stagione 2023-2024 su “Prevenzione e controllo dell’influenza” – ha commentato Michele Conversano, Presidente Comitato Tecnico Scientifico HappyAgeing – è un documento di importanza cruciale per la salute degli italiani, in particolare per una fascia sempre più ampia di popolazione: quella degli over 60-65. HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo considera positiva la Circolare che consente alle Regioni di organizzarsi efficacemente e per tempo“.
LE RACCOMANDAZIONI PER LA VACCINAZIONE
Tra i soggetti considerati più vulnerabili nei confronti dell’infezione ci sono, infatti, insieme a soggetti fragili di qualsiasi età e lavoratori a rischio, tutti gli over 65, per cui è forte la raccomandazione alla vaccinazione.
La vaccinazione – si legge nel testo delle raccomandazioni – è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza. L’OMS e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19, prorogato con successivi atti del Ministero della Salute, riportano, tra gli obiettivi di copertura per la vaccinazione antinfluenzale, il 75% come obiettivo minimo perseguibile e il 95% come obiettivo ottimale negli ultrasessantacinquenni e nei gruppi a rischio.
Per ciò che concerne l’individuazione dei gruppi a rischio rispetto alle epidemie di influenza stagionale, ai quali la vaccinazione va offerta in via preferenziale, esiste una sostanziale concordanza, in ambito europeo, sul fatto che principali destinatari dell’offerta di vaccino antinfluenzale stagionale debbano essere le persone di età pari o superiore a 65 anni, nonché le persone di tutte le età con alcune patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza e gli operatori sanitari.
Pertanto, gli obiettivi della campagna vaccinale stagionale contro l’influenza sono:
- riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte;
- riduzione del rischio di trasmissione a soggetti ad alto rischio di complicanze o ospedalizzazione;
- riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità.
Le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sulla composizione dei vaccini, per l’emisfero settentrionale, contro i virus influenzali sono rese disponibili nel mese di febbraio di ogni anno per la stagione successiva. Nel febbraio 2023, l’OMS ha raccomandato la nuova composizione vaccinale per la stagione 2023/2024 elencando i virus da inserire nella formulazione quadrivalente e trivalente. Da questo sono maturate le indicazioni nazionali di somministrazione delle diverse tipologie, identificandole anche per fasce d’età, che sono indicate chiaramente all’interno delle raccomandazioni valevoli per l’Italia.
“Per gli ultrasessantenni e ultrassentacinquenni – ha spiegato Conversano – vengono consigliati il vaccino quadrivalente adiuvato e quello quadrivalente ad alto dosaggio: una scelta volta a dare maggior sostegno al sistema immunitario meno performante degli anziani”.
IL TIMING DELLA SOMMINISTRAZIONE
Si raccomanda – si legge nel testo – compatibilmente con la disponibilità di vaccino, di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione. Questo può essere particolarmente importante se si tratta di una stagione influenzale tardiva o quando si presentano pazienti a rischio. Pertanto, la decisione di vaccinare dovrebbe tenere conto del livello di incidenza della sindrome simil-influenzale nella comunità, tenendo presente che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.
Risulta dunque cruciale che le Regioni e Province Autonome avviino le gare per l’approvvigionamento dei vaccini anti-influenzali al più presto.
IL RAPPORTO CON LA VACCINAZIONE ANTI COVID-19
Tra le indicazioni di somministrazione un piccolo richiamo è dedicato anche al Coronavirus. Fatte salve specifiche indicazioni d’uso, – chiariscono le raccomandazioni – è possibile altresì, la co-somministrazione di tutti i vaccini antinfluenzali con i vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19.
Sebbene la pandemia da Covid-19 sia stata dichiarata finita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è bene che i soggetti a rischio continuino a rinnovare l’immunizzazione anche contro il Covid. “Per questo HappyAgeing – sottolinea il Presidente Conversano – considera molto importante l’indicazione, contenuta nella Circolare sulla possibilità di co-somministrazione”.
di Alessandra Babetto