“Superficiale e incerta” queste le caratteristiche dell’informazione che i genitori italiani hanno sui vaccini e loro stessi non sempre la giudicano soddisfacente. Per questo 4 su 10 finiscono nel cercare su internet notizie utili per decidere se vaccinare o meno i figli, e in quasi la metà dei casi si trovano a leggere sui social network articoli sul tema. È quanto emerge dal quarantanovesimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. Da ricerche realizzate interpellando i genitori italiani con figli da 0 a 15 anni, è emerso che tre su dieci (30,4%) avrebbe voluto saperne di più sui vaccini e la quota cresce al Sud, dove sono ben 4 su 10 a sentirsi non bene informati. Le risposte mettono in luce che “il livello di informazione sulle vaccinazioni è solo apparentemente elevato”. Nonostante i genitori siano in gran parte informati dai loro pediatri (54,8%), infatti, “le potenzialità infinite della rete rappresentano uno degli elementi in grado di impattare in modo più dirompente sui nuovi atteggiamenti nei confronti della vaccinazione”. Ma le notizie sul web, si sa, sono tutt’altro che certificate, e quasi l’80% ammette di aver trovato notizie di tipo negativo navigando. Ne deriva un livello di fiducia articolato, con il 35,7% di mamme e papà che ha una posizione apertamente favorevole, mentre un terzo (32,3%) è a favore solo delle vaccinazioni obbligatorie e gratuite.
La cattiva informazione non riguarda solo i prodotti destinati all’infanzia. Spesso sono coinvolti anche i vaccini studiati per la popolazione più adulta. L’anno scorso un allarme infondato sulla qualità del trattamento antinfluenzale ha causato una pericolosa flessione delle vaccinazioni. Calo che si è ripercosso sul livello di salute pubblica. Dare ascolto alla cattiva informazione può farti correre rischi inutili. Il vaccino contro la polmonite batterica può salvarti la vita. Consulta la sezione del sito dedicato alla campagna “Vacci. Vacci a vaccinarti” per scoprire quanto sia utile combattere lo pneumococco.