Michele Conversano (HappyAgeing): “Abbassare l’età di indicazione per le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica a 50 anni.”
Comunicato stampa. Roma, 13 ottobre 2017 – La mancata vaccinazione genera costi che gravano sul sistema sanitario, sui pazienti e sulla spesa sociale in generale: è stato presentato oggi uno studio che stima in circa un miliardo di euro annuo il costo complessivo e l’impatto fiscale della mancata vaccinazione contro lo pneumococco, le polmoniti batteriche e l’herpes zoster e la conseguente malattia della popolazione attiva in Italia. L’analisi condotta dall’ health technology assessment e presentata oggi all’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma evidenzia gli effetti delle mancate vaccinazioni dei soggetti lavoratori sul gettito fiscale, sulle mancate retribuzioni e sul conseguente calo di produzione e vendita di beni e servizi.
“Lo studio presentato al Congresso SIHTA dà straordinaria evidenza di quanto sia rilevante il tema delle vaccinazioni in un Paese come il nostro, uno dei più longevi. – commenta Michele Conversano, Presidente HappyAgeing, l’Alleanza Italiana per l’Invecchiamento attivo. L’analisi, prendendo in esame solo gli under 65, evidenzia l’opportunità di abbassare l’età di indicazione per le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica progressivamente ai 50 anni, come indicato nel position paper dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo.”
Ogni anno, in Italia, sono migliaia i decessi per complicanze da influenza e per complicanze broncopolmonari di origine batterica, quasi tutti tra gli anziani. La polmonite è ancora la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi Occidentali, ma tra gli anziani solo uno su tre sa che si può morire di polmonite.